Il teatrino politico tragico comico di Castiglione, il sindaco azzerato da se stesso
Cosa ci sia nella testa del sindaco Castiglione è un mistero: convoca un consiglio a cui non partecipano i suoi assessori, fa un monologo cantilenante, non conosce il suo bilancio e le opposizioni sono costrette a parlare con un imbarazzato funzionario.
Difficile pure spiegare a chi segue le vicende comunali dove intenda trascinare una città già sfinita e con un futuro che si rimpicciolisce sempre di più. Castiglione annuncia l’azzeramento del suo Governo, poi minimizza le sue stesse azioni, annunciando che deve “riflettere”. Insomma un bla bla bla, che fa pensare ad un pericoloso nulla. Con sprazzi di assoluta comicità quando accusa i consiglieri di minoranza di “strapparsi le vesti” e di “agitarsi”, mentre lui è tranquillo.
Certo che lo è può sembrare ripetitivo ma bisogna pure ricordagli che si è raddoppiato lo stipendio lui e gli assessori “azzerati” non per fare il teatrino e perdere tempo in vaniloqui ma per governare una città. Peccato che non voglia ascoltare i suggerimenti della opposizione, forse capirebbe che ha portato la città in un pantano. Che vaneggia quando si gloria di aver speso 50 mila euro per le luminarie natalizie, - che a suo giudizio sono “opere d’arte” -, oppure quando non ha nulla da dire per il fatto che il Comune perde ogni causa raddoppiando il dovuto alle controparti, (anche ieri un debito fuori bilancio di 88mila euro senza che nessuno risponda degli errori e rifiutando di istituire l’invocata commissione d’inchiesta) tanto che ormai le casse municipali sono fuori controllo.
Nel suo stato confusionale politico e amministrativo dimentica che non può non tenere conto del codice degli appalti e i soldi del comune devono essere rendicontati e non dati secondo gli accordi tra assessori e privati. Dimentica il sindaco che il Consiglio è sovrano nelle decisioni e non lui.
Ora vedremo dove porterà la sua negligenza ammantata di autoritarismo e inconcludenza amministrativa.
Castiglione ora si esprime in modo oracolante stile Otelma annunciando nuovi assessori ma poi in Aula non ricorda nemmeno di dare una spiegazione ai suoi propositi. Rinvia perché deve ancora “riflettere”, d’altronde la sua specialità è non occuparsi della città ma del suo modesto ruolo di propaganda personale.
In più non studiando nessun problema delega le patate bollenti ai funzionari che ahimè non si accorgono che rischiano di farsi male inciampando in qualche scorciatoia del sindaco e dei suoi assessori o ex assessori.
Il suo non governo e la sua arroganza istituzionale sono arrivati al capolinea, pensa di poter agire in modo sfrontato contro le opposizioni abbandonando l’aula per non ascoltate chi lo potrebbe anche aiutare a non finire nei guai.
Non capendo ancora i suoi limiti e i suoi doveri pensa Castiglione di potersi barcamenare politicamente con l’appoggio di qualche prima donna politico esterno alla città che gli dà consigli tanto fuorvianti che basta vedere come lo hanno messo fuori gioco.
Ricordo al sindaco che ha un dovere verso la città: deve impegnarsi, ottenere risultati e fare crescere lo sviluppo economico e sociale di Ortona. Deve dire in che direzione sta portando la città con quali prospettive e progetti.
Il suo silenzio e le sue giravolte fanno il gioco dei furbetti del quartierino che sono già pronti a spolpare e dividersi quello che resta di Ortona. Il tempo stringe il sindaco esca dall’ombra dica cosa davvero vuole fare. Dica chi gli impone le scelte e nomi e per quali obiettivi. Altrimenti finisca la recita e torni a casa, dove potrà riposarsi e riflettere tutto il tempo che vuole.
PEPPINO POLIDORI CS
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