LE MANCATE RISPOSTE DI UNA CITTÀ OSTAGGIO DEI SILENZI.
All’attenzione dei cittadini molte cose non sfuggono perché le pagano sulla loro pelle. Pochi esempi per dire che Ortona ha bisogno di un bagno di realtà e di verità, non di parole e finzioni politiche.
Bastano solo tre interrogativi per comprendere le umiliazioni che la città subisce.
VACCINI: Perché i cittadini di Ortona che si stanno prenotando per il vaccino sono destinati a recarsi a Lanciano o a Francavilla? Chi lo ha deciso e perché? Si racconta che non ci sono locali adatti con ascensori e altro, allora per il momento bisogna andare altrove. Bell’esempio di programmazione e di intervento tempestivo sull’individuazione di locali alternativi. Immaginiamo se ai cittadini di Lanciano fosse stato imposto Ortona. Sarebbe scoppiata la rivoluzione.
AGRICOLTURA: Un altro esempio di come la città precipita. La Cantina di Ortona è chiusa, libri in Tribunali, agricoltori non pagati. Per colpa di chi? Con quali responsabilità e con quali silenzi? C’è stato un Consiglio Comunale Straordinario. Nessuna risposta.
PORTO: Terzo esempio, dopo anni di annunci del dragaggio, lavori e ampliamenti, non ci sono tracce.
I monopolisti decidono per tutti. Le banchine commerciali ormai sono diventate private. Un bene pubblico finito nelle mani dei singoli. Chi ha deciso questa fine ingloriosa del porto? A chi giova tenere tutto fermo?
Tre esempi per non citare i debiti del Comune, le assunzioni senza concorso, gli errori nei contratti. Lo stato di forte fragilità delle aree litoranee.
Può essere credibile una città e chi la governa se nella sede comunale non c’è un ASCENSORE che permetta ai suoi cittadini di accedere alla Casa di tutti.
Ortona è al capolinea e la pandemia per chi non l’avesse compreso lascerà segni sociali ed economici profondi. SILENZI e COMPLICITÀ hanno come prezzo la sfortuna di molti e le fortune di pochi.
PEPPINO POLIDORI CONSIGLIERE COMUNALE ORTONA
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