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AIUTI E FONDI ALLE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA'

DA SINDACO E ASSESSORE TROPPE INESATTEZZE. ORA CHIARISCANO

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AIUTI E FONDI ALLE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ, DA SINDACO E ASSESSORE TROPPE INESATTEZZE. ORA CHIARISCANO

Al Comune di Ortona l’assessore al sociale, Ilaria Ortolano, alla mia sollecitazione in Consiglio comunale (riunione peraltro urgente chiesta da me e dai consiglieri di opposizione Angelo Di Nardo e Simonetta Schiazza) di avere un rendiconto circa le “misure di solidarietà alimentare”, ossia, come sono elargiti i 161.000,00 euro per i buoni alimentari, le risposte dell’assessore accompagnate dal silenzio del sindaco, sono state così vaghe da far rabbrividire. Una vaghezza irresponsabile.

In pratica, l’assessore Ortolano - chi vuole può sentire le registrazioni del Consiglio - ha riferito che le domande per il buono spesa sono 432. Una risposta evasiva, in quanto un conto è il numero delle domande pervenute - che fanno riferimento ai nuclei familiari - un conto è il numero delle persone in difficoltà che hanno bisogno di aiuto.
Perché una famiglia può essere composta da una, due persone, ma anche da tre, quattro o più persone. Quindi, c’è differenza tra il numero delle domande pervenute e il numero delle persone che compongono il nucleo familiare da aiutare.

Inoltre, l’assessore ha ammesso di non sapere i criteri di assegnazione, in quanto demandati agli assistenti sociali. Ora nulla da eccepire sulla serietà e scrupolo degli assistenti, ma il Comune a cui lo Stato ha riversato i soldi, deve stabilire i criteri di assegnazione. Perché ogni Comune ha differenze sostanziali.
In più, dal fondo del Governo è avanzata una somma ma l’assessore non sa di preciso a quanto ammonta. Oltre alle risposte vaghe anche una grave inesattezza.

Nel Bando di assegnazione dei fondi il cittadino di Ortona - secondo le regole stabilite da Sindaco e Assessore - deve specificare in auto certificazione che in banca non possiede nel un conto corrente la somma massima di 2.500 euro. In altri versi chi ad Ortona ha più di 2.500 euro in banca non può ricevere aiuti. Secondo l’assessore Ortolano la somma sarebbe stata stabilita dalla Regione. Ma non è affatto così. Il Comune di Pescara, infatti, ha deciso che la cifra massima è 5.000 euro. Perché la cifra è più alta? Molto semplice, per aumentare la platea di destinatari che hanno realmente bisogno di questo beneficio.
Basti pensare alle molte persone anziane che, per le spese delle esequie, mantengono in banca alcuni risparmi, una cifra minima ma necessaria in caso di estrema e dolorosa necessità. Quindi, il Bando del Comune di Ortona ha tagliato fuori parte della popolazione che per dignità personale mantiene in banca un minimo di risorse economiche.
Ciò dimostra come assessore e sindaco, non sanno né il numero delle persone in difficoltà e che potevano avere il beneficio e nemmeno le cifre minime personali per ottenere il sostegno economico previsto dallo Stato.

Infine, siccome i nodi vengono al pettine, i cittadini attendono il rendiconto di come il Comune ha gestito i 161.000,00 euro dello Stato. Non certo i nomi delle persone e famiglie su cui deve esserci la massima e dovuta riservatezza e rispetto, ma come sono stati spesi e dati i soldi, ossia, i criteri.
Un rendiconto preciso non come quello degli eventi e manifestazioni del 2019 che tra annessi e connessi il Comune ha speso, attraverso l’assessore Cristiana Canosa e Comitato feste, una cifra che per il momento cresce e si aggira intorno 300.000,00 euro, considerata l’incertezza dei fondi privati raccolti dal CMO.
Ad oggi, non solo io, che da tempo insisto sulla trasparenza, ma anche i Revisori dei Conti sollecitano riscontri chiari e documentati, che finora non sono stati né verificati, né tantomeno pubblicati.

PEPPINO POLIDORI CONSIGLIERE COMUNALE ORTONA  CS
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