Le recenti decisioni prese dal sindaco V. D'Ottavio in seguito ad un rimpasto mi vedono oggi fuori dalla giunta, protagonista insieme a Valentino Di Carlo di un’azione di epurazione politica degli alleati da parte del Pd ortonese, partito di maggioranza relativa.
Ho vissuto con entusiasmo la mia candidatura nell'Udc, alle passate consultazioni amministrative, risultando la prima degli eletti. Col gruppo di candidati e simpatizzanti che rappresento ancora oggi, appoggiammo il dott. D’Ottavio che con la sua correttezza e integrità, rappresentava i valori fondanti di una nuova stagione politica, che doveva essere portatrice di rinnovamento nelle idee, ma soprattutto negli uomini e nelle donne e così fu. Infatti il nuovo consiglio comunale nella sua maggioranza risultò composto da quasi tutti neofiti.
Le mie dimissioni da consigliere comunale eletto per subentrare come assessore furono frutto di una promessa fatta al sindaco di diventare il suo assessore donna una volta eletta.
La promessa mantenuta, ha fatto in modo che facesse il suo ingresso in consiglio il non eletto De Iure che ha totalmente disatteso l’accordo politico preso con me, e da battitore libero, con la sua politica vecchio stampo, la sua totale mancanza di affidabilità ha fatto in modo che come Udc in questi 18 mesi nessuna proposta sia stata portata avanti in quanto le posizioni del consigliere erano totalmente appiattite su quelle del Pd o meglio del suo burrattinaio.
Questo modo di fare politica non mi appartiene e così la distanza tra me e il consigliere De Iure è andata accentuandosi sempre di più. Si dirà che la ragione per cui sono fuori dalla giunta è che ho cambiato partito, mi sono avvicinata a Scelta Civica, lo stesso in cui sono stati eletti il leader Udc Casini e il segretario Cesa. Il progetto di partito unico Udc/SC aveva fatto percepire quell’idea di nuovo che entusiasma e che avrebbe riunito I moderati in un unica casa. Qualcuno ha voluto leggere questo mio interessamento al nuovo progetto politico come un cambio di casacca e quindi un pretesto per cacciarmi dalla giunta. Ricordo che il Sindaco governa anche grazie a quei voti di confine della lista Udc di cui tuttt’ora rappresento l’80% mentre il restante 20% è rappresentato dal consigliere De Iure. Quest’ultimo in modo del tutto autonomo e non condiviso non ha votato il bilancio di previsione all’ultimo consiglio comunale dimostrando di continuare come sempre nella sua ambiguità di passare facilmente dalla maggioranza alla minoranza come già fatto in passato e ricattando questa amministrazione. E’ da chiedersi ora se l’Udc è in maggioranza o in minoranza col suo 20%.
E’ con amarezza che ricordo al Sindaco che gli assessori sono persone di sua fiducia e lui prima che con i partiti prese un impegno con le persone che hanno messo la faccia per lui e questo giochino al quale si è prestato con squallore per continuare ad amministrare lo ha indebolito sia sotto il profilo politico che personale deludendo chi lo ha appoggiato.
Da un problema tutto interno al Pd iniziato con la richiesta dei tre dissidenti di una maggiore trasparenza sull’azione amministrativa e della rivisitazione della giunta si finisce per coinvolgere I partiti della coalizione che attraverso strategie machiavelliche vengono estromessi dalla maggioranza di governo. I tre dissidenti, sapientemente manovrati da chi fa della politica un mestiere, col ricorso ad alchimie psicologiche e per non essere screditati difronte ai cittadini ormai disincantati, costringono il sindaco a cambiare la giunta mandando via i 2 assessori non di area pd senza toccare minimamente i loro 3 assessori. Questa operazione anzicchè essere un rimpasto sembra una spedizione punitiva nei miei confronti perchè non allineata a certe posizioni di potere. In questo momento di crisi e di generale difficoltà in cui versa la nostra città bisognava evitare di creare crisi di governo e fare appello all’unità con determinazione e fermezza ma a qualcuno non sembrano interessare I problemi della città .
Mi rivolgo al Sindaco e ai consiglieri di maggioranza: non credo che la mia uscita dalla giunta risolva i problemi di questa amministrazione ormai presa nella morsa del ricatto della politica che di fatto ha già paralizzato l’azione amministrativa della nostra città, piuttosto Iìi problemi risiedono nella gestione personalistica e clientelare del potere da parte di chi per anni ne ha fatto una professione e che oggi, ormai in fase discendente vuole riaffermare a tutti I costi il suo valore politico. Il sindaco non deve dimenticare che ha avuto lui il 75% dei consensi, la sua persona e non altri.
Gli auguro di avere la forza di riappropriarsi di quel consenso, di fare il sindaco con dignità e coraggio per salvare la nostra città.
Maria D'Alessandro
