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CASTIGLIONE E TOTARO: LA PEGGIOR PROPAGANDA PER AMMANTARE UNA BRUTTURA UNICA E COSTOSISSIMA

LA SCALINATA SCENDE RIPIDISSIMA CON 190 SCALINI- RISALIRLA SOTTO LA CANICOLA SARA' UN'IMPRESA

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Castiglione e Totaro: La “grande opera”, di Ripari di Giobbe, ovvero la peggior propaganda per ammantare una bruttura unica e costosissima.

Sindaco, assessore e un gruppetto di fedelissimi, con il sostegno assortito degli amici del sindaco esultano per i lavori fatti a Ripari di Giobbe, ossia la “Grande opera” la magnifica scalinata. C’è solo da chiedersi se davvero qualcuno ci sia andato veramente. E che idea si sia fatta percorrendo la “grande opera”. 


La scalinata scende ripidissima con 190 scalini aggrappata con una struttura di ferro e legno che già mostra segni di usura, il tutto sul dorso del povero colle dei Ripari di Giobbe, promontorio che già è un pericolo di per sè dal momento che l’intera collina ha subito (nel silenzio) un impatto violento di urbanizzazione e rimaneggiamento tra camping, edilizia privata, abusivismi e ancora più ferocemente nelle sue viscere ora ci sono ben due gallerie ferroviarie, in quella nuova percorsa a doppio binario da una media di transito che supera i 100 treni al giorno, convogli merci lunghissimi, (ma questo è un capitolo a mio giudizio drammaticamente aperto, di cui nessuno vuole occuparsene).

La scalinata che troneggia in alto con un so che di spettrale - è interdetta ai portatori di handicap e quindi già oggi fuori legge, cosa che pare non turbi nessuno nemmeno l’ufficio e i numerosi progettisti, tantomeno il sindaco; insomma persone che avrebbero pure qualche responsabilità in materia - ad essere esclusi tuttavia nei fatti non solo i portatori di handicap ma saranno anche gli anziani e i bambini perché già è una avventura scendere i 190 ripidi gradini, ma lo è soprattutto risalirli, con uno sforzo tale - sotto la canicola - da scoraggiare chi non fa tutti i giorni trekking e palestra. Centonovanta grandini per accedere ad una zona dove la sicurezza degli arenili o meglio di una striscia di battigia con ghiaia (confinante con un’area dove non è chiaro se del camping o zona libera, o entrambi le cose) è messa in discussione dal gravitare (pericolante) di massi di arenaria.

Questa opera magnificata dal sindaco Castiglione,
dall’assessore Totaro e il solito ufficio stampa del Comune che ha l’esclusiva di parlare solo bene del sindaco (stile Corea del Nord) è costata ai cittadini la bellezza di 375 mila euro per lavori a punta dell’Aquabella, Ripari di Giobbe, e Punta Ferruccio, zone dove sono stati realizzati parcheggi a risparmio con staccionate di legno in stile country & western. Bastava forse il lavoro di cittadini volonterosi che avrebbero fatto di meglio, magari senza tutto quel cemento che trasborda dal perimetro della scalinata. 


A fare se possibile di peggio, inoltre, ci hanno pensato le Ferrovie e Rete Italia che hanno deturpato tutte le aree litoranee collinari. Zone protette dove non sarebbe possibile nemmeno accedervi se non per motivi naturalistici e di tutela ambientale.
Ora fare propaganda è facile perché il sindaco e i suoi amici confidano che alla fine, chi mai ci andrà e vedere e fare il saliscendi della “grande opera”? La “Scalinata” che Castiglione annovera tra i grandi progetti turistici cittadini e l’assessore Totaro che rivendica pomposamente tutto “il merito della attuale amministrazione”. Ma è possibile per fortuna verificare di cosa stiamo parlando di una grande opera o di un grande sperpero.
Ecco semmai qualche cittadino avesse voglia di dare uno occhiata alla “Grande opera”, o di farci un salto, così giusto per farsi una idea di come sono spesi i soldi e per quali opere. Tenendo a mente i costi, i benefici e le parole del sindaco Castiglione così come riportate dalle note esaltanti dei giornali locali “Oggi finalmente possiamo usufruire di una scalinata unica, immersa in un suggestivo paesaggio naturalistico che conduce alla spiaggia”. Parola di Castiglione Sindaco.

PEPPINO POLIDORI  CS

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