Solamente il Sindaco Vincenzo d’Ottavio ed il Consigliere Comunale Carlo Ricci hanno votato a favore dell’aumento dell’addizionale IRPEF al massimo di legge, mentre tutti gli altri consiglieri presenti (Alessandro Scarlatto, Luigi Menicucci, Marco Uccelli, Tommaso Coletti, Simonetta Schiazza, Patrizio Marino, Ilario Cocciola, Franco Musa, Leo Castiglione e Tommaso Cieri) hanno votato contro. La proposta di delibera con cui il Sindaco e la Giunta Comunale intendevano aumentare dello 0,2% il prelievo fiscale a carico dei cittadini di Ortona, per garantire un gettito aggiuntivo di 500.000 euro, è stata bocciata.
Il Consiglio Comunale ha impedito che a pagare siano sempre i cittadini, in particolare quelli in maggiore difficoltà. Il Sindaco forse dovrebbe riflettere sul fatto che nessun gruppo politico presente in Consiglio Comunale si riconosce più nell’operato della sua Giunta. L’unica certezza è che dopo nove mesi di amministrazione del Sindaco e delle persone di sua fiducia è stato compromesso il proficuo lavoro di risanamento avviato sin dai primi giorni dell’amministrazione di centrosinistra che ha vinto le elezioni 2012.
«Una Giunta che ha ridotto in queste condizioni lo stato di salute del bilancio comunale e che, per di più, non sa che in materia di bilancio è il Consiglio Comunale a prendere ogni decisione nell’interesse dei cittadini – commenta il consigliere Simonetta Schiazza (IDV) – dovrebbe fare un passo indietro».
«Non c’è alcun rischio dissesto – dichiara il consigliere Marco Uccelli – Chi ha sbagliato deve assumersi tutta la responsabilità politica di questo risultato disastroso per la nostra comunità. Nel momento in cui arriverà la proposta di bilancio in Consiglio Comunale verificheremo quali azioni intraprendere per evitare che a pagare l’incapacità di questa amministrazione debbano essere i cittadini e le imprese ortonesi. Il Consiglio Comunale potrà modificare le previsioni di entrata e di spesa come meglio ritiene, essendo quella della Giunta soltanto una proposta che potrebbe anche essere bocciata dal Consiglio Comunale se ritenuta non utile per la collettività».
«Bisognava continuare con la politica del rigore – dichiara il consigliere Luigi Menicucci – (iniziata dal Gennaio 2014, periodo in cui ho avuto la delega sulla spending review), dopo pochi mesi, ho elaborato una relazione puntuale sulle attività da praticare per migliorare e monitorare le spese folli che fino allora erano state fatte. Ho sempre dichiarato che il denaro dei cittadini debba essere gestito con la prassi del buon padre di famiglia, dando priorità alle necessità primarie, invece questo non è stato praticato, anzi, si tagliano le necessità primarie per dare spazio alle soddisfazioni personali di qualche assessore, sentire le dichiarazioni dell’assessore ai servizi sociali, Nadia Di Sipio, che pubblicamente dichiara di voler tagliare le risorse alla mensa di solidarietà, alle borse lavoro e all’asilo nido, ancor prima che fosse bocciata dal consiglio comunale l’aumento dell’addizionale Irpef, significa che la volontà di questa giunta è stata sin dal suo insediamento propensa allo spreco, deliberando piani di assunzioni di un addetto stampa, delibere di manifestazioni inutili per la collettività, ma organizzate esclusivamente per la propria immagine, non avendo nessuna attenzione verso i cittadini. Come delegato del Sindaco al monitoraggio della spesa, insieme al precedente assessore al bilancio, si era iniziato a ridurre le spese di gestione per circa 1.000.000 di euro, ma la strada è ancora lunga da percorrere e piena di insidie che in molti tentano di ostacolare, basti pensare alla resistenza spasmodica sul taglio delle indennità degli amministratori, fanno minacce terroristiche, dichiarano il disastro, enneggiano parole come quella del pre-dissesto non conoscendone il significato tecnico e senza avere nessuna cognizione del bilancio degli enti locali».
«Invece – aggiunge il capogruppo PD Tommaso Coletti – da ottobre 2014, con l’avvento di una Giunta nata al di fuori dei partiti della coalizione di centrosinistra, le entrate sono state lasciate all’abbandono, gran parte dei residui sono confluiti nel fondo dei crediti inesigibili e la spesa, pur senza bilancio di previsione, è stata effettuata per iniziative che, francamente, potevano essere evitate. Prendiamo atto che la Giunta Comunale non ancora si rende conto degli effetti prodotti da questi nove mesi di amministrazione. Il tempo è scaduto e, purtroppo, d’Ottavio e la sua Giunta non hanno ancora consapevolezza di un bilancio che non risponde alle esigenze della comunità ortonese e che, addirittura, nonostante il 31 luglio sia scaduto il termine di presentazione del bilancio, lo stesso non è stato ancora presentato al Consiglio Comunale, facendo così rischiare lo scioglimento».
«Sono certo – dichiara il Segretario PD Alessandro Scarlatto – che, se la proposta di bilancio 2015 arriverà in Consiglio prima dello scioglimento dello stesso, responsabilmente i Consiglieri Comunali valuteranno le possibili eventuali modifiche da apportare nell’interesse della collettività».