L'anno scorso, l'Amministrazione ha fatto approvare alla sua giunta la famosa "manifestazione d'interessi" al progetto dei silos di gas di W.Tosto (leggi...), una delibera del tutto illegittima in quanto ogni atto di indirizzo e di programma non competono all'esecutivo, ma al consiglio comunale.
Dopo essere stati i primi a sollevare dubbi (in data 7/3/2014) su quella iniziativa della giunta,ora finalmente si iniziano a sentire alcune sparute voci della minoranza, con proposte, però, di efficacia relativa. Nella maggioranza invece, la superficialità nasconde una celata condivisione.
L'iniziativa ha due importanti difetti: la mancata adozione della VIA (valutazione di impatto ambientale, leggi...) e l'assenza del RIR (Rischio di Incidenti Rilevanti). Nel primo caso mancherà l'occasione istituzionale per quanti hanno interesse sul progetto (in primis il Comune) per presentare osservazioni e deduzioni. Per la cronaca vorrei ricordare che nel caso del deposito di Manfredonia, più del doppio per dimensioni, la VIA fu fatta ben due volte. Poi c 'è l 'obbligo di integrare lo strumento urbanistico, proprio in previsione di incidenti rilevanti connessi all'uso di sostanze pericolose, di una relazione che stabilisca i requisiti minimi di sicurezza, finalizzati alla protezione delle persone e dell'ambiente, che rappresentano il contenuto di un elaborato tecnico detto per l'appunto RIR.
Il Comune, grazie a questo elaborato, riceverebbe dall'impresa tutte le informazioni relative all'eventuale area di danno, alle probabilità di ogni evento ed all'entità del danno stesso. Questo al fine di identificare gli elementi territoriali ed ambientali, ma anche quelli particolarmente sensibili (ad esempio infrastrutture ed altre attività produttive), incompatibili con l'impianto proposto. Senza entrare nel merito, sarebbe facile aggrapparsi ai rischi che potrebbero derivare da incidenti naturali (terremoti ecc...), dalla presenza nell'area portuale di altre attività , o da fenomeni straordinari (es.atti terroristici). Limito la mia riflessione sugli effetti positivi, come ad esempio l'occupazione che ne deriverebbe, prendendo ad esempio proprio il grande deposito costiero di Manfredonia, comprensivo della costruzione di un gasdotto e di una piccola linea ferroviaria, che implicherebbe un ritorno di lavoro per 150 persone in 36 mesi. Di certo ci saranno i tanti autisti che verranno da fuori ad intasare via Cervana, ogni 6/8 ore, creando le premesse per la cancellazione dei "Saraceni" da spiaggia degli Ortonesi e la chiusura della porta d'ingresso al Parco della Costa Teatina.
L'iter proposto l'anno scorso dalla maggioranza, con l'intento di bruciare le tappe offende l'intelligenza dei cittadini e del consiglio comunale, quest'ultimo esautorato da ogni competenza. Di certo non sorprende il silenzio di molti consiglieri comunali. Nè l'improvviso risveglio dal torpore di chi, oggi, giustamente chiede approfondimenti. Quello che invece stupisce, è la velocità che ha caratterizzato questa iniziativa dell'amministrazione, impedendo la giusta conoscenza dei progetti, dagli indiscussi risvolti economici e sociali.
Il rischio che si corre è di prendere decisioni sulla base di semplici indiscrezioni, simpatie ed appartenenze politiche o, peggio, assecondando solo interessi particolari, perdendo di vista il bene comune, che richiede invece una puntuale analisi dei costi e benefici. Pertanto rinnoviamo l'invito all'Amministrazione a revocare quella delibera di giunta e a farsi parte attiva per ottenere la VIA e dare l'incarico per la redazione del RIR.
Il consigliere Giulio Napoleone (Forza Ortona)