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Bonus Ristrutturazione: cos’è, come funziona e chi può richiederlo?

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Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2018 sono state introdotte tante novità ma non sono mancate conferme di rilievo. Di queste, molte riguardano l’edilizia, che godrà ancora di numerose agevolazioni tra cui il Bonus Ristrutturazione, che ha ricevuto una proroga e sarà disponibile nelle stesse modalità e con lo stesso tipo di incentivi dell’anno appena trascorso.

Prima di scoprire nel dettaglio come funziona, chi può usufruirne e come richiederlo, è doveroso chiarire la definizione di bonus fiscale, termine troppo spesso frainteso. Per la precisione, si tratta di un beneficio che sostanzia in un credito d’imposta, o sconto fiscale. Non si tratta quindi di una cifra che in qualche modo il cittadino può ritrovarsi sul conto in banca, diversamente quindi dal famoso Bonus Cashback che è stato recentemente rimosso; è invece simile a quelli dei casino online, che spesso si traduce in un’aggiunta al deposito effettuato sul conto.

In linea di principio il Bonus Ristrutturazione funziona in maniera simile. Di base si tratta infatti di una detrazione IRPEF del 36% sulle spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie, con un limiti di spesa massimo pari a 48.000 euro. Nel 2012 la detrazione è però salita al 50%, con il limite che è invece stato spostato a 96.000 euro.

Per quanto riguarda la modalità di fruizione del Bonus Ristrutturazione, questo avviene attraverso un rimborso in 10 quote annuali di pari valore che scattano l’anno successivo a quello in cui si sono effettuate le spese.

Più articolato invece il discorso che concerne chi può usufruire di suddetto bonus. In primis è bene sottolineare come questo riguardi le spese per lavori di riqualificazione edilizia su edifici che svolgono sia funzioni abitative che produttive.

Inoltre, a beneficiare della detrazione non è il proprietario dell’immobile bensì il titolare del diritto di godimento. Si tratta quindi di locatario o comodatario, un socio di una cooperativa, un imprenditore così come una società o un’impresa familiare.

Per accedere al bonus bisogna richiedere la detrazione IRPEF quando si compila la dichiarazione dei redditi dell’anno che succede quello in cui si è investito per le operazioni edilizie. I pagamenti devono però essere dimostrati mediante apposita documentazione e vanno effettuati rigorosamente tramite bonifico o bollettino postale. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate dovrà ricevere la domanda di accatastamento dell’immobile, le ricevute IMU, il consenso all’esecuzione degli interventi edilizi e le concessioni e le autorizzazioni ai lavori.

È poi necessario fare chiarezza su quelle che sono le spese per cui è possibile accedere al Bonus Ristrutturazione. I lavori di manutenzione ordinaria sono esclusi, tranne quelli effettuati su parti condivise di un condominio. Per il resto, operazioni di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia sono tra le spese per cui è possibile richiedere la detrazione.

Infine, è bene sottolineare come anche le spese accessorie siano prese in considerazione, non solo quelle effettuate per il lavoro vero e proprio. Si tratta quindi di tutte le spese necessarie per l’acquisto di materiale, per la progettazione ma anche per perizie e sopralluoghi.

Il Bonus Ristrutturazione, in vigore ormai da anni, ha ricevuto una proroga e rappresenta uno strumento preziosissimo per chiunque debba sostenere spese e investimenti che riguardino il settore dell’edilizia.

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