Escavazione del Porto di Ortona, appello della sentenza del TAR Abruzzo (Sez. di Pescara) n. 00181/2016.
Si sono viste e sentite in questi giorni, a proposito del problema dell’escavazione del Porto di Ortona delle affermazioni quantomeno inesatte e che nulla hanno a che vedere con l’iter Giudiziario che la vicenda sta percorrendo.
In relazione appunto all’appello proposto dalla soc. Dragaggi srl, che era rimasta soccombente nel giudizio di primo grado tenutosi davanti il TAR Abruzzo (Sez. di Pescara), il Consiglio di Stato, ha pronunciato la Ordinanza in data 27.7.2017, con la quale, nel prendere atto che la questione verte su questioni di natura tecnico-discrezionale ha ritenuto di “rinnovare la verificazione già disposta con ordinanza n. 377/2017”, disponendone una ulteriore che sarà affidata al Direttore del Compartimento di Scienze Geologiche dell’Università di Roma Tre, il quale dovrà accertare 1) …. Se il contenuto delle relazioni e degli elaborati tecnici prodotti dalla soc. Dragaggi srl era idoneo a valere come studio di impatto ambientale; 2) …… se il progetto definitivo prodotto dalla Dragaggi srl, potesse considerarsi privo o meno della relazione geologica, con particolare riferimento alla circostanza che il progetto definitivo presentato prevedeva la realizzazione di una nuova cassa di colmata in zone diversa rispetto alla previsione del progetto preliminare.
Tale verificazione dovrà essere effettata entro il 25.10.2017, con deposito definitivo entro il 30.11.2017, inoltre dovrà essere fissata udienza di trattazione nel mese di gennaio 2018.
Ciò considerato, appaiano come detto, del tutto fuori luogo le perplessità manifestata da chi si lamentava di dove sarebbero stati scaricati i fanghi di risulta del dragaggio del porto di Ortona, considerando che una grossa quantità di fanghi è “inquinata”.
La strada per capire come e da chi sarà dragato il porto di Ortona è ancora abbastanza lunga, specie se si considera che in entrambe le ipotesi di pronunciamento del Consiglio di Stato, sia di accoglimento dell’appello che quindi consentirebbe alla soc. Dragaggi di scavare, cioè quella società che in sede di gara ha proposto di smaltire i fanghi in una vasca di colmata ancora da realizzarsi (cosi come ha evidenziato lo stesso Consiglio di Stato), o in ipotesi di rigetto e quindi conferma della sentenza di primo grado, consentirebbe di scavare alla soc. Nuova Codemar srl, cioè quella che in sede di gara aveva proposto di smaltire i fanghi inquinati posizionandoli sulla banchina nord del porto di Ortona con un cumulo che in altezza supererebbe i 14 metri.
La strada è ancora lunga e piena di difficoltà, superata la fase giudiziaria, che a questo punto, nelle migliore delle ipotesi si concluderà entro il 2018, si tornerà sul problema pratico, vasca di colmata, ancora da realizzarsi e con tutte le procedure da espletare, o ammassamento di sabbie inquinate sul molo …….
Comunicato S. Tommaso Cieri