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I TESORI NASCOSTI DI ORTONA. LA FONTANA DI ANNIBALE.

La fonte del Peticcio. Una lunga storia da raccontare. in totale abbandono.

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Il tempo passa ma la storia non si cancella. L'uomo " cattivo" distrugge il creato ma danneggia le future generazioni, che non avranno nulla da raccontare ai propri figli riguardo la storia della propria città.

Ortona ha vissuto fin dall'antichità momenti di guerra, di saccheggi, di incendi e ruberie di ogni sorta.

Dai tempi di Annibale, visse attimi di paure e distruzioni,[ periodo 200 anni avanti Cristo] ma resistette sempre con orgoglio alle difese del suo territorio. 

Il generale Annibale  si fermò parecchi giorni ad Ortona, prima che iniziasse la battaglia di Nola, porto i suoi cavalli a dissetarsi nella fontana del fiume Peticcio e  fece la sosta anche in contrada Colombo, dove tuttora è visibile la famosa pietra, ora immersa all'interno di un capanneto.

La famosa fonte romana o di Annibale, ospitò anche l'esercito napoleonico nel 1779.

Agli inizi del 1900, era considerata una specie di mercato all'aperto, dove i contadini barattavano la merce con i pescatori. E' sempre stato un luogo molto frequentato dalle donne ortonesi,che  sfruttavano le acque della fontana per lavare i panni.

Prima che venisse costruita la statale adriatica,[ statale 16], la vallata del Peticcio era attraversata da un tratturo armentizio, molto trafficato dai carretti, trainati dagli animali, fondamentale per il commercio.

"Nel corso degli anni fu restaurato 2 volte: nel 1823 e nel 1985." Ora, con la realizzazione della nuova strada, che collega il porto con l'autostrada [ lato nord-est ],probabilmente verrà definitivamente depennata nella cartina del territorio ortonese", sottolinea lo storico Roberto Di Maio, organizzatore della passeggiata culturale.

All'ingresso del sentiero, che conduce alla fonte è installata un tabellone di grande dimensioni denominato " Costa dei trabocchi dell'adriatico",in cui non è menzionato la fontana del Peticcio.

L'ennesimo sperpero di denaro pubblico...

 

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