I cittadini ortonesi dovevano corrispondere l'ICI 2008, 2009, 2010 sui terreni divenuti edificabili con l'adozione del nuovo Piano regolatore nel 2007, da parte dalla precedente amministrazione comunale di centrodestra, oppure no? L'annullamento del nuovo strumento urbanistico della città da parte del TAR, nel 2012, prevedeva l'annullamento di tutto l'impianto, quindi l'intero iter procedurale, oppure no?
I giudici tributari definiranno questa complicata vicenda che coinvolge tanti cittadini-proprietari di terreni. Le sentenze cominciano ad arrivare a seguito dei molti ricorsi degli interessati contro la decisione dell'attuale amministrazione del sindaco D'Ottavio che dopo essere subentrata nel 2012 ha mantenuto solamente il piano adottato del 2007, avviando il procedimento di revisione del prg annullato, ma mantenendo anche l'imposizione fiscale dei tre anni successivi all'adozione, prevedendo un rientro complessivo di circa 5milioni e 400 mila euro iscritti in bilancio.
La Commissione tributaria provinciale di Chieti ha emesso una sentenza con la quale ha accolto il ricorso di un cittadino contro gli accertamenti Ici per gli anni 2008, 2009, 2010 relativi a terreni che da agricoli sono divenuti edificabili a seguito dell'adozione del nuovo piano regolatore generale. Il “nocciolo” del ricorso è nel 2012 il Tar Abruzzo ha annullato il Prg del Comune di Ortona manchevole della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
I ricorsi sono circa 500, ma c'è anche chi non ha ancora pagato e aspetta l'epilogo della vicenda, ma anche tanti cittadini che hanno già pagato l'imposta.
A rendere nota la prima sentenza pro-contribuente, il consigliere comunale di minoranza, Tommaso Cieri che commenta così: “vista la decisione della Commissione che accoglie il ricorso e annulla gli atti impugnati, un'amministrazione comunale seria che deve fare gli interessi dei cittadini, anche in presenza anche di una sola sentenza, dovrebbe cautelativamente sospendere l'efficacia di quei ruoli e, quindi, delle riscossioni Ici. D'altronde”, continua, “nelle motivazioni del giudice non si può prescindere dal presupposto che “il Piano regolatore generale è un atto amministrativo complesso a formazione successiva le cui fasi essenziali sono date dall'adozione del prg mediante delibera del consiglio comunale, dalla successiva approvazione della Regione e dalla riapprovazione definitiva da parte del consiglio comunale”. Ho sempre sostenuto che l'annullamento del piano approvato comportasse a cascata anche l'annullamento del piano adottato, e quindi, il non più pagamento dell'Ici”.
Lei essendo stato un esponente di spicco della precedente amministrazione che ha realizzato questo prg, non si sente responsabile di questo piano? “Quando abbiamo adottato il prg nel 2007, la Vas non era obbligatoria, lo è diventata successivamente. Se l'attuale amministrazione D'Ottavio avesse voluto salvare completamente il nostro prg, l'avrebbe potuto fare: effettuando la Vas, ma non è stato così”.