Novità nello staff della Tombesi 2020/2021, ma si tratta in realtà di un doppio ritorno: saranno Andrea Agrello e Andrea Zampacorta i due responsabili della preparazione atletica della prima squadra. Il "prof" Agrello ha già svolto questo lavoro nel primo anno di serie B della Tombesi, stagione 2016/2017, mentre nell'anno successivo motivi di lavoro lo spinsero a passare il testimone al suo amico e collega, Andrea Zampacorta. Il lavoro di quest'ultimo, titolare del Centro Sportivo e del CrossLab "Vestina", a Montesilvano, fu fondamentale per la vittoria del campionato e per la storica promozione gialloverde in A2. Nei due anni lontano da Ortona, ha continuato a svolgere la sua attività di preparatore atletico personale per atleti di calcio a 11, a livello nazionale, e per squadre locali, oltre all'attività di docente presso l'Università "G. D'Annunzio" di Chieti-Pescara. Ma il ritorno alla Tombesi sarà ben più di un semplice impegno aggiuntivo in agenda:
«Assolutamente – queste le parole di Zampacorta –, sia io che Andrea Agrello torniano con grande entusiasmo e voglia di fare bene. Il ritorno di Massimo Morena, non più come allenatore ma come dirigente, ci ha certamente invogliato a tornare, ma non lo avremmo fatto se non avessimo mantenuto un ricordo stupendo dell'ambiente, della società e del clima davvero familiare che vi si respira. Siamo molto contenti».
Avete lasciato la Tombesi in serie B, la ritrovate in A2: quali saranno le differenze nel vostro lavoro?
«Quantitativamente si lavorerà di più, ci sarà una seduta atletica in più, ma la differenza la fa sempre, a tutti i livelli, la qualità dell'allenamento. Nel mondo dello sport, soprattutto a livello locale, c'è ancora la falsa credenza secondo cui ci si allena bene solo se si esce dal campo distrutti, stanchi per la fatica, e poi magari il giorno dopo ci si infortuna. Ciò che conta è la qualità dell'allenamento, assegnare a ogni giocatore lavori specifici legati alle proprie caratteristiche: alcuni avranno bisogno di lavorare sulla potenza, altri sulla velocità , altri ancora sull'agilità o lo scatto, e così via. In A2 ci si allena di più, ma i principi base rimangono gli stessi».
Nelle ultime due stagioni, la Tombesi ha avuto un cronico problema di infortuni: la risoluzione di questo problema è il primo obiettivo che vi ha dato la società ?
«Credo che la prevenzione infortuni debba essere il primo obiettivo di ogni preparatore atletico. Ho seguito la Tombesi da tifoso nelle ultime due stagioni e mi è spiaciuto molto per i problemi che ci sono stati. Io, il prof Agrello e il nostro staff non promettiamo miracoli, solo l'attuazione dei principi che ho già spiegato e che hanno dato i loro frutti in passato: nei due anni alla Tombesi, infortuni muscolari non ne abbiamo mai avuti, e lo stesso posso dire per le altre squadre ed atleti che ho seguito in questi anni. Naturalmente, ci sono due fattori che non dipendono da noi: gli infortuni non muscolari, dovuti quindi agli scontri di gioco, e, ancora più importante, il contributo dei giocatori. Noi possiamo lavorare al massimo e assegnare il lavoro più adeguato, ma poi sta al singolo atleta, alla sua serietà e al suo essere professionista l'adeguarsi a quelle indicazioni. Siamo sicuri che, come già successo in passato, troveremo massima collaborazione da parte dei giocatori e lavoreremo bene insieme».
GIUSEPPE MROZEK