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DIETRO IL DECLINO PORTUALE DI ORTONA C'E' L' AUTORITA' PORTUALE DI ANCONA

ORTONA SI ALLEI CON CIVITAVECCHIA

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Dietro il declino del porto c’è Ancona. Ortona si allei con Civitavecchia

La sfida è sul futuro del nostro porto. Sul suo ruolo Nazionale. Uno scalo che dovrebbe dare ricchezza, posti di lavoro, far crescere imprese innovative di giovani. Ortona, invece, ha un porto insabbiato, fermo. Uno scalo dove anche le opere finanziate sono bloccate, così come il dragaggio, o il suo necessario ammodernamento. Il porto è stato lasciato decadere, nel silenzio complice di chi lo vuole senza futuro. O nelle mani di pochi. Il declino porterà ad una crisi irreversibile. 
Una via d’uscita, tuttavia, c’è, quella di rompere la sottomissione che Ortona ha nei confronti dell’Autorità portuale del mare Adriatico centrale di Ancona. Una sottomissione voluta da politici che fanno crescere Pescara e Vasto, voluta da quanti sono al volere dei nuovi monopolisti che a colpi di esorbitanti rilanci di asta acquisiscono spazi portuali e determinano scelte che sono limitate al solo vantaggio aziendale. Sotto il potentato di Ancona il porto di Ortona ha visto solo il suo declino, come mai avvenuto prima. Una caduta voluta: nessuna opera significativa è stata eseguita, nemmeno i lavori di riparazione del molo nord - fondi promessi per 3,5 milioni di euro -. Fondi promessi che non sono stati dati. Ancona e i suoi sponsor politici, non hanno nemmeno sollecitato il collaudo tecnico di opere già realizzate, opere oramai usurate senza nemmeno essere state utilizzate. 
Da due anni il Comitato porto - di cui faccio parte e dove chiedo di rompere l’assedio portato contro Ortona - non ha ottenuto nulla. In ogni riunione viene celebrata la crisi senza fine dello Scalo senza indicate soluzioni vere, anzi si insiste con Ancona. 
Per contro ho ribadito anche nell’ultimo incontro tenuto ieri, lunedì 8 luglio, che c’è una possibilità di rilancio vero: quella di passare alla autorità marittima di Civitavecchia. Per molte buone ragioni, la prima perché lo propone lo Stato e la Regione, secondo perché i traffici via Mare vedrebbero Ortona / Adriatico con Civitavecchia / Tirreno uniti in una sinergia di grande crescita dal momento che Ortona intercetterebbe lo snodo della “Via della Seta”, con le rotte e i fiorenti traffici commerciali collegati tra Oriente e Occidente. Non a caso Ortona ha origini antichissime e di prestigio per la sua posizione centrale e porta d’Oriente. Allearsi con Civitavecchia è la svolta. Eppure di fronte a questo futuro più libero e vantaggioso c’è chi dice “Meglio Ancona” lo dice il sindaco Castiglione, lo dicono per lo più gli operatori portuali che in questi anni non hanno avuto forza e voglia di far sentire le ragioni della città. Così anche lunedì durante la riunione mi sono trovato orgogliosamente in minoranza. Siamo stati in due ( io e il tenente di vascello ing. Simone Mancini) a dire in modo chiaro “no” ad Ancona e si a Civitavecchia. Ho ribadito che Ortona deve rompere l’accerchiamento di chi la vuole sconfitta e in ginocchio. Ortona deve crescere perché servono posti di lavoro e futuro. Basta con i potentati e gli interessi dei singoli. La città deve riprendersi ciò che è suo. Se sarà necessario tornerò anche pubblicamente a contestare chi vuole Ortona ancora sottomessa ad Ancona e Pescara. Chi gioca contro Ortona deve essere sconfitto.

PEPPINO POLIDORI  CS

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