Una lezione per sindaco e maggioranza: le voci dei cittadini vanno sempre ascoltate.
Sabato in Consiglio comunale un cittadino - con le sue ragioni - ha contestato un provvedimento dove c’entrano sindaco e maggioranza. La voce è risuonata nell’Aula dettata da rabbia e sconforto. Una situazione limite che può accadere quando il Comune appare il luogo esclusivo aperto alle facce amiche o che parlano bene del sindaco.
La sortita del cittadino, quindi, non è piaciuta alla presidente del Consiglio Simona Rabottini che con il sostegno di Castiglione e della sua maggioranza, stizzita e perentoria ha sollecitato l’intervento della forza pubblica per cacciare e zittire il cittadino.
Sono nati momenti convulsi con la persona che ha avuto un malore e i lavori del Consiglio sospesi.
Al centro dell’episodio gli arenili della zona nord dati in concessione dal Comune (ricorderete il blitz fatto per l’assegnazione delle aree che ha investito anche i due stabilimenti storici della zona) e il sovrapporsi caotico di regole.
Oggi grazie alla voglia del sindaco di fare subito per ragioni non chiare, in quei arenili regna il caos. C’è chi ha messo ombrelloni convinto che può trascurare prescrizioni e norme e chi, attenendosi ai nuovi divieti, è bloccato ad esercitare l’attività di impresa.
Il cittadino in questione ha avuto un attacco di ribellione ed ha ricordato a tutti i consiglieri che i figli a causa di questa nuova procedura ora stanno senza lavoro.
Il fatto accaduto in Aula con la sua drammatica semplicità è la riprova che i cittadini si trovano sempre più esposti alle omissioni o decisioni raffazzonate prese da sindaco e giunta.
Ascoltando la voce rotta dalla emozione di quel cittadino, vedendolo poi in difficoltà tra un evidente disagio fisico per la tensione che aveva accumulato, mi sono chiesto, ma è possibile che una amministrazione pubblica non riesca a stabilire un dialogo, un punto di incontro con i cittadini che magari a torto o a ragione sollecitano un confronto?
Castiglione ha rinunciato a instaurare questo rapporto e non se ne comprendono le ragioni. Il sindaco in Consiglio dice che dovrebbero essere affrontati i problemi, invece è tutto preso da un gioco delle parti tra lui e i suoi fedelissimi, un gioco improntato alla semplificazione arrogante delle questioni da affrontare, a rilanciare polemiche velleitarie e personalistiche, che di giorno in giorno crescono e destano malumore.
Fare la voce grossa, sollecitare la forza pubblica contro un cittadino solo e senza le spalle coperte, è facile. Castiglione tuttavia dimentica che i cittadini possono chiedere a lui cosa combina, cosa realizza e con quali risultati.
Qualcuno avvisi Castiglione: i cittadini, sono già alle porte.
PEPPINO POLIDORI CS