Castiglione, quando la propaganda ha le gambe corte
Il sindaco si impegna molto nel semplificare le decisioni e dar fiato alle trombette della propaganda.
L’attuale spinosa vicenda delle concessioni balneari ne è un nuovo esempio: oltre ai pochi giorni dati per partecipare al bando, quello che stupisce ancora di più sono le successive dichiarazioni quando è parso evidente che il bando aveva tutta l’aria di un blitz, ma di questo il sindaco cadendo dalle nuvole, ha addossato la responsabilità all’ufficio tecnico comunale e, nel contempo, ha consigliato con sbrigativa sfida, a chi aveva dubbi sui tempi e i modi, di rivolgersi direttamente agli uffici della Procura. Un invito che qualcuno può aver accolto.
C’è da chiedersi, in questa storia, perché al primo cittadino non sia venuto in mente di ampliare i tempi dell’avviso e vegliare sulla correttezza delle procedure. Forse il sindaco si sarebbe accorto e chiesto: ma come faranno i cittadini a fruire delle famose spiagge tra i fiumi Arielli e Foro? Sono arenili senza accessi, senza allacci di acqua e fogne, senza marciapiede, senza illuminazione, senza parcheggi.
Una constatazione che gli avrebbe permesso magari di cambiare iter, di ascoltare il parere dell’ufficio tecnico, di quello dei residenti, delle associazioni che in quella zona hanno ruoli diversi dagli ambientalisti, dei piccoli imprenditori e riportare in Consiglio Comunale le sue valutazioni.
Di tutto questo non ha fatto nulla, limitandosi a ricondurre la esclusiva responsabilità dell’accaduto all’autonoma e frettolosa voglia dell’ufficio tecnico di improvvisare un bando che scontenta tutti. Ora le richieste sono 33 e c’è uno strascico di polemiche.
Vedremo se l’iter scelto reggerà . In caso contrario Castiglione - il sindaco a tempo pieno come si è autodefinito - dovrà farà uno sforzo , quello di occuparsi davvero della città , perché con la sola propaganda i problemi non si risolvono, si complicano.
PEPPINO POLIDORI CS