La Matassa: Sindaco, giunta e ufficio tecnico hanno reso un fatto chiaro in un intreccio opaco e tristissimo.
In Consiglio comunale la maggioranza ha respinto la mia proposta, (condivisa dai colleghi di opposizione) di annullare l’avviso o prolungare i termini di presentazione delle domande di assegnazione degli arenili nelle aree prospicienti la strada Postilli-Riccio. Come è noto sindaco, giunta e ufficio tecnico - che ora si rimpallano scelte e tempi- hanno attuato un blitz dando 5 giorni effettivi a quanti erano interessati ad ottenere una concessione demaniale compresa tra la foce dei fiumi Arielli e Foro.
Il tema è rimbalzato nell’Aula consiliare. Per comprendere il motivo di tanta fretta ho posto tre semplici domande dettate dal buon senso che hanno provocato l’effetto di un crollo che ha messo a nudo come è gestito il potere amministrativo ad Ortona.
Per capire come il Comune abbia intrecciato i fatti bisogna fare un piccolo sforzo e un passo indietro. Ossia risalire al Piano spiaggia di Ortona varato nel 2011, ma bloccato nel 2015 dalla Regione con la richiesta di adeguarlo alle norme più stringenti sullo stato della foce dei fiumi, gli accessi al mare, e tutela ambientale. Il Comune nel 2016 - giunta D’Ottavio - incaricò due tecnici di adeguare il Piano, ma anche in questo caso il progetto non convinse la Regione tanto che il 19 maggio 2017 furono chiesti nuovi chiarimenti. Il Comune - sindaco Castiglione - largheggiando con una nuova spesa diede un ulteriore incarico ad un professionista.
Il Piano spiaggia del Comune di Ortona quindi finora non è ancora né pronto né tantomeno approvato dalla Regione.
Siamo arrivati ai nostri giorni con il bando lampo del sindaco, dell’innominato delegato al demanio e dell’ufficio tecnico. Se quindi tutto è fermo c’è da chiedersi perché questa fretta per la concessione degli arenili?
In Consiglio Comunale per rispetto dei cittadini che si sono appassionati a questa vicenda ho posto tre domande che ritengono logiche.
1. Come si possono rilasciare concessioni se mancano per i futuri insediamenti balneari allacci di acqua e fogne, ossia i sottoservizi vitali?
2. Perché il Comune e l’Ufficio tecnico non hanno attivato la piattaforma informatica Pec per la gestione della gara e così facendo hanno decretato l’esclusione di possibili richieste da fuori città?
3. A chi il sindaco ha assegnato la delega al demanio?
Le risposte, tra ritrosie e malumori nei miei confronti, sono state improvvisate: le cito a beneficio dei lettori. L’ufficio tecnico per questi arenili senza allacci di acqua e fogne prevede che gli assegnatari si dotino di bagni chimici - senza dire come saranno portati perché non ci sono accessi -; sulla attivazione di Pec e piattaforme tecnologiche, candidamente è stato ammesso che si è indietro.
Nessuna risposta, infine, su chi sia il consigliere delegato dal sindaco ad occuparsi di demanio.
Conclusioni: per chi ha avuto la bontà di arrivare fino a questo punto aggiungo che farò una interrogazione e chiederò risposte scritte, in base alle quali mi riservo di interessare la magistratura.
Infine, sindaco e consiglieri di maggioranza hanno dimenticato anche il problema che sta a cuore non solo agli ambientalisti, ma soprattutto ai residenti e all’associazione di Torre Foro, ossia la nidificazione in quelle aree dunali dell’uccello Fratino. Insomma se Castiglione e la sua giunta volevano scontentare tutti ci sono riusciti appieno.
PEPPINO POLIDORI CS