Ieri, 20 novembre 2015, presso la Sala Consiliare del Comune di Ortona, alla presenza del Governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso e dell’Assessore Regionale alla Sanità Silvio Paolucci, si è tenuta la riunione della Commissione Consiliare per la discussione approfondita sull’Ospedale di Ortona e il servizio di Pronto Soccorso.
Per inciso, il sottoscritto aveva caldeggiato che tale incontro si svolgesse all’interno di un formale Consiglio Comunale in quanto in quella istituzionale sede gli impegni e/o comunque le dichiarazioni sarebbero state registrate, in modo tale che ne sarebbe rimasta traccia. Inoltre, così facendo, alla fine della discussione sarebbe stata possibile la deliberazione di un atto formale come una delibera o anche un ordine del giorno, condiviso con gli ospiti, cosi che potessero in qualche maniera sentirsi maggiormente coinvolti nel problema.
Finalmente, non potendo più negare l’evidenza dei fatti, detti ospiti hanno dichiarato che le scelte politiche di programmazione della Sanità Regionale, per l’Ospedale di Ortona, mutando le scelte seguite dalle amministrazioni precedenti, sono di utilizzare il locale nosocomio come “struttura sanitaria per interventi programmati su quattro reparti, con particolare rilievo per quelli oncologici” e, per quanto riguarda il Pronto Soccorso, sarà assicurata la “rete di emergenza h24”. Scelte votate principalmente alla eliminazione delle liste di attesa per gli interventi programmati dell’intera Regione ed oltre.
Tradotto dal “politichese”, ciò significa che l’Ospedale di Ortona, come struttura sanitaria di intervento asservita al territorio non esisterà più, il tutto si ridurrà ad una sorta di “clinica privata”, votata solo a fare cassa, ma per niente aderente alle esigenze del territorio che, con questa nuova ulteriore perdita sarà ridotta ai minimi termini. Il concetto di Ospedale come volano del territorio, che possa assicurazione prestazioni sanitarie a supporto dell’economia con degenze locali, assistenze locali ed anche le urgenze locali (che non sono più assicurate), sta lasciando il posto ad una struttura del tutto avulsa dalla realtà Ortonese.
Si è fatta chiarezza anche sul Pronto Soccorso che, come servizio in se, cioè primario, aiuto, medici, anestesisti, infermieri, strutture macchinari, un reparto completo, verrà sostituito dalla cosiddetta “rete di emergenza”, che vuol dire tutto e non vuol dire niente. Cioè si assicura un intervento in emergenza che, in assenza di reparto, potrebbe essere (anzi, molto probabilmente sarà), di trasporto verso ospedali viciniori, con tutte le conseguenze negative che questo comporta. Abbiamo già avuto esperienze in tal senso. Infatti, visto che in questi giorni qualcuno è deceduto a pochi metri dal nostro ospedale aspettando l’ambulanza, ogni altro commento appare superfluo.
Nella riunione di ieri ho chiesto che tali scelte vengano rivedute.
Non si può “uccidere” un territorio che è già gravemente sofferente sotto tutti i punti di vista: le economie sono ai minimi storici, la programmazione amministrativa è praticamente inesistente, le opere pubbliche sono solo annunciate, il carico fiscale è oltremodo gravoso come mai nella storia di questa città e, per converso, le casse comunali sono perennemente in rosso.
Il Consigliere Comunale Tommaso Cieri - Gruppo consiliare Forza Italia / Uniti per Ortona