L’amministrazione d’Ottavio ha destinato altri 27.000 euro alla mensa di solidarietà, raggiungendo così circa 170.000 euro annui al Ristoro degli Angeli. Una cifra considerevole, cresciuta in modo esponenziale negli ultimi tre anni. Un fatto che, al di là delle apparenze e di una lettura superficiale, indica come questa amministrazione e in particolare la gestione del vice sindaco Luigi Menicucci sia una amministrazione “vecchia” legata agli schemi del passato ormai superati. Continuare a implementare i capitoli della mensa di solidarietà e delle borse lavoro senza investire invece su politiche sociali di più ampio respiro che possano creare occupazione e opportunità di occupazione significa semplicemente buttare fumo negli occhi degli ortonesi.
Le borse lavoro, nate come una misura di inclusione sociale, vengono ormai utilizzate da questa amministrazione e in particolare dal vice sindaco Menicucci come una misura occupazionale, dimenticando però che sono contratti limitati nel tempo, massimo sei mesi in un anno e senza alcun percorso di formazione nè di stabilizzazione. Questo significa che chi purtroppo è disperato perché senza lavoro resterà un disperato poiché terminato il periodo massimo non potrà comunque lavorare.
Vista la disponibilità economica che il comune adesso ha a disposizione perché non utilizzare i fondi per creare progetti di inserimento lavorativo con le aziende del territorio? Perché invece non investire su corsi di formazione che permettano a molti dei disoccupati, soprattutto quelli usciti dal mondo del lavoro intorno ai cinquant’anni, di rimettersi in gioco e di apprendere nuove conoscenze al fine di potersi ripresentare sul mercato del lavoro con un curriculum più forte? Perché non creare sistemi di incentivazione alla piccola impresa, in cui il lavoratore diventa un imprenditore di piccole attività di tipo artigianale?
Sono queste le misure che permettono davvero al tessuto sociale di riprendersi dalla crisi che stiamo vivendo, continuare ad elargire forme di assistenzialismo puro è un metodo ormai sorpassato che non funziona e che soprattutto non permette a chi è in difficoltà di riprendersi. E questo non è l'unico svantaggio, la cosa più grave è che con l'assistenzialismo puro ci sarà sempre un rapporto di dipendenza tra il disoccupato, il disagiato e la politica.
Allora mi chiedo: non sarà che il vice sindaco continua imperterrito ad aumentare unicamente i capitoli della mensa di solidarietà e delle borse lavoro, mentre taglia tutto il resto, perché vuole aumentare unicamente il numero di cittadini che dipendono da lui e che a lui devono rivolgersi?
Farebbe bene il vice sindaco ad informarsi meglio, basterebbe parlare con il suo assessore regionale alle politiche sociali, Marinella Sclocco, che ha dichiarato come il tempo dell’assistenzialismo puro sia finito, che anche a livello nazionale oggi si parli di sussidiarietà circolare, che implica di offrire a chi è in difficoltà non più soldi ma più opportunità. Creare misure atte a dare a questi cittadini una speranza di vita migliore attraverso un percorso di crescita personale e professionale.
A Ortona, invece, l’amministrazione vuole solo continuare a fidelizzare chi è in difficoltà senza alcuna prospettiva per il futuro. E lo dimostra il fatto che l’ordine del giorno votato all’unanimità sul baratto amministrativo, che permetterebbe a molti ortonesi in difficoltà di pagare le imposte comunali mediante il proprio lavoro, senza perdere la propria dignità e dunque senza dover ricorrere al politico di turno, è stato dimenticato da questa amministrazione.
Il Consigliere Comunale Leo Castiglione.