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Ultimatum di D'Ottavio ai partiti della vecchia Coalizione

il sindaco:" se i partiti non si mettono d'accordo, ho la mia giunta tecnica con la quale trovare una maggioranza in aula"

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Il sindaco Vincenzo D'Ottavio non si dimetterà e cercherà di portare avanti il suo mandato fino a fine legislatura.

D'altronde,  abbiamo appreso che secondo la legge il sindaco, ora,  non può dimettersi perché ha azzerato la giunta e non ha un vice-sindaco, un sostituto al quale affidare la città nei venti giorni in cui ha la possibilità di ripensarci e ritornare al “timone”.

Detto questo, dopo il “buco nell'acqua” del tavolo politico che si è tenuto ieri sera al quale non si sono presentati né Sel né Idv ma solo Pd e Udc, D'Ottavio ha dato, oggi,  l'ultimatum alle forze politiche della coalizione di centrosinistra che hanno contribuito alla sua vittoria: “voglio riproporre un ultimo tavolo politico (presumibilmente lunedì prossimo) nel quale venga ricompattata la maggioranza e ricreata una nuova giunta comunale che sia espressione di queste forze politiche. Se questa strada fallisce, proporrò in consiglio comunale una mia giunta tecnica per ottenere una maggioranza, nell'interesse della città. Ho già in mente i 5 nomi”.

A quel punto, D'Ottavio potrebbe essere sfiduciato dagli stessi partiti o continuare con una nuova maggioranza. Una situazione che, sicuramente, porterebbe a dei cambiamenti interni al PD e le varie posizioni apparirebbero più nette e nitide.

D'Ottavio sembra determinato nel andare fino in fondo, anche se è consapevole che dovrà  affrontare tanti problemi politici: quelli in casa sua, nel Partito Democratico, c'è anche la questione Idv: una parte del partito segue il capogruppo consigliare Schiazza e poi ci sono coloro che non si riconoscono più in Idv e seguono il presidente del Consiglio Cocciola.  E non bisogna trascurare l'Udc, il capogruppo del partito Domenico De Iure potrebbe anche continuare a dare la fiducia al primo cittadino, ma vuole vedere nero su bianco il programma “da oggi fino a fine legislatura”: le priorità per la città, la loro fattibilità e funzionalità nell'interesse di tutti”.

Una cosa è sicura, questo “stallo politico” non può durare a lungo. 

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