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“il futuro delle cantine sociali è nelle aggregazioni “ Licio Colantuono , Presidente cantina Coltivatori Diretti Tollo

per le cantine sociali “non c'è più molto tempo per aggregarsi” occorre passare dalle chiacchiere ai fatti superando le resistenze che ancora ci sono.

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Licio Colantuono,  presidente dal novembre 2012  della  Soc Coop Agricola Coltivatori Diretti Tollo ,non ha dubbi su quale debba essere la strada da seguire per migliorare le condizioni economiche delle aziende agricole socie della cantina .
Imprenditore agricolo dirige un cda  composto da  undici imprenditori agricoli, di cui due donne e con l'intenzione di aumentare la componente femminile presente nel cda.
Insieme a lui fanno parte del cda
il Vice presidente  Di Ghionno Paolo
ed i consiglieri:
Carlone Vincenzo
D'Emilio Luciano
Di Campli Massimo
Fusella Antonietta 
Trabocchi Remo
Straccini Marco
Radica Ulisse
Verna Filomena
Tiberio Marco
al cda si affianca lo sfatt tecnico composto dal direttore , Silvio Cavuto, agronomo ,
dall' Enologo Davide Dias  e dall' agronomo De Bosis Antonio

La cooperativa è nata nel 1963 per la commercializzazione dell'uva da tavola e della frutta ,prodotte delle  aziende dei soci  poi , per seguire l'evoluzione delle attività dei soci ha affiancato nel tempo, prima la  lavorazione delle uve da vino e poi anche il frantoio.

I tempi cambiano nelle nostre zone gli agricoltori si adeguano alle nuove esigenze del mercato, e la cantina si aggiorna .


L'attività  originaria di lavorazione delle uva, ultimamente veniva svolta insieme all'altra cantina di Tollo. 


A seguito della diminuzione dei margini garantiti da questo tipo di produzione e della conseguente riconversione dei vigneti da uva da tavola, ad uva da vino, la cantina, ha ora dismesso questa attività, e stà portando avanti, sempre con l'altra cantina di Tollo ed con altri operatori , il progetto TULLUM.


Il Tullum è una doc territoriale  per produrre montepulciano percorino e passerina  , con un disciplinare molto rigido, che se da un lato impone gli agricoltori che vi aderiscono , delle regole stringenti, la cui applicazione è continuamente verificata dai tecnici  nei vigneti,  dall'altro permette di avere dei vini di elevata qualità.


Questo vino doc,  adeguatamente commercializzato  , riesce da assicurare ai soci delle entrate prestabilite,  che vanno dagli ottomila euro per ettaro, per chi si dedica alla coltivazione del trebbiano, ai diecimila euro per chi si dedica alla coltivazione del montepulciano.


Nello sforzo di garantire migliori ritorni economici la cantina si è attivata, con una partecipata,  per effettuare l'acquisto in forma consorziati dei prodotti fitosanitari indispensabili per produrre un buon vino.


Nell'ultimo anno la cantina ha lavorato  140.000 quintali  di uve, ottenendo 102.000 ettolitri di vino, di cui 40.000 tra doc e igt certificati , che hanno permesso di distribuire  cinque milioni di euro ai 300 soci, ma la redditività per le aziende agricole non è ancora tale da arrestare la continua diminuzione del numero delle aziende vitivinicole.


Come sottolinea il presidente Licio Colantuono “ la gestione è indirizzata , nella continuità, alla ricerca della qualità, da tenere sempre alta, ma con un occhio alle aggregazioni, unica direzione da seguire , in considerazione anche dell'età media dei soci,”

“ pochi hanno meno di 40 anni “ “ il che porta a inevitabilmente a guardare alle aggregazioni per recuperare la redditità e permettere di evitare la chiusura di altre aziende".


Nel video il presidente illustra cosa si propone di fare il cda per migliorare i risultati della cantina, che prospettive ci sono per il futuro della cantina e
cosa intende fare per la fusione delle cantine per rafforzarsi e per meglio competere sui mercati

 

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