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Confesercenti vuole fiere di qualità, non solo un proliferarsi delle stesse di anno in anno

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E’ indubbio che le fiere e i mercati quando sono di qualità e sono specializzati rappresentano eventi di importante richiamo per la città in grado di attirare e portare gente nuova;  in questo modo c’è interesse di tutti ad avere qualche evento fieristico, ma parliamo di “qualche”…..

La maggior parte dei commercianti a posto fisso, esclusi dei pubblici esercizi, non vedono di buon occhio tutte le fiere che si svolgono ormai da anni ad Ortona, sia perché sono mercati fotocopia l’uno dell’altro pur portando nomi e titoli diversi e quindi ormai non più attrattivi, sia perché hanno creato una migrazione delle risorse fuori dal territorio ortonese.  Anche il mercato settimanale del giovedì si ritiene penalizzato dalle numerose fiere che si svolgono ogni anno e certamente non è così che si aiuta l’economia della città e le pmi che oggi, più che mai, soffrono la crisi.

Bisogna partire da un'altra angolazione e capire che gli eventi fieristici e i mercati diventano manifestazioni in grado di richiamare gente senza “disturbare” il commercio fisso, quando sono “razionalizzate” e “riqualificate”.

Paola Piccinino, della Confeserecenti Ortona: "Relativamente alle richieste di fiere presentate nel Comune di Ortona per il 2013, ad oggi risultano depositate le richieste per 6 mercati da parte dell’APAM Confcommercio,  ma ben 10 fiere da parte di Confcommercio, di cui solo ad agosto 4 più un’altra per la Notte Bianca. Peraltro le richieste presentate non mi sembrano riguardare fiere specializzate in quanto i settori merceologici menzinati sono dei più disparati, dalla biancheria, all’abbigliamento, alle calzature, alla chincaglieria ecc… Ora -continua Paola Piccinino- voglio fare una riflessione: qualche anno fa Confcommercio somministrò ai commercianti a posto fisso (omettendo gli ambulanti che comunque rappresentano una parte del commercio ortonese!!) un questionario mirato a sondare anche l’interesse dei commercianti alle fiere. Non posso dire quelli che sono stati i risultati, ma non credo che  gli operatori abbiano  risposto positivamente alle numerose fiere finora svolte ad Ortona.  Ebbene, se così fosse, e cioè se non hanno risposto positivamente, allora mi verrebbe da pensare che quel questionario fosse tendenzioso, che i commercianti siano stati strumentalizzati nel senso che quelle risposte contro le fiere sarebbero servite alla Confcommercio a “farsi spazio” al posto dell’APAM e sostituirsi ad essa.  A Confesercenti non interessa chi faccia le fiere, ma come vengono fatte:  non sono i numeri, ma le qualità a rendere vincenti le fiere! Ai commercianti del posso fsso e ambulanti l’ultima parola".

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