I tanti ragazzi delle scuole medie e superiori di Ortona hanno partecipato con attenzione ed interesse al convegno di questa mattina, organizzato dal Rotary di Ortona in collaborazione con l'Inner Wheel, il Rotar Act e la Consulta Giovanile.
Un momento importante di riflessione sui pericoli di internet e dei social network, oggi parte integrante della quotidianità dei più giovani che però spesso ignorano le tante insidie che vi si celano. A illustrarle e spiegare come evitare situazioni pericolose sono stati chiamati il prof. Antonio Teti, docente di Tecnologie di persuasione nel Cyberspazio al Corso di Laurea Magistrale di Psicologia Clinica e della Salute dell'Università G. D'Annunzio Chieti-Pescara, e Pasquale Sorgonà , dirigente della Polizia Postale.
Quest'ultimo ha mostrato come la rete sia anche il veicolo privilegiato di vere e proprie truffe economiche oltre ad essere sempre più utilizzata per il furto di identità . Ha catalizzato poi l'interesse dei tanti giovani e adulti presenti, il video della Polizia Postale che ricostruiva le fasi di un adescamento ad una giovane pescarese di 15 anni, attraverso un social network, da parte di un pregiudicato romano. Episodio che per fortuna e grazie all'intervento delle forze dell'ordine si è risolto bene ma che avrebbe potuto avere un epilogo diverso.
Ma a animare la platea per la forza e la modalità comunicativa è stata senz'altro la psicologa e criminologa, Roberta Bruzzone che con un linguaggio chiaro e molto diretto ha invitato i giovani ad alzare le proprie difese e ad essere coscienti sul vero obiettivo dei social network, appropriarsi di tutte le informazioni e immagini immesse quotidianamente dagli utenti a scopo commerciale. La Bruzzone ha poi più volte sottolineato come il profilo virtuale sui social diventi inevitabilmente parte del proprio curriculum vitae, andando quindi ad incidere negativamente sul proprio futuro professionale e sociale.
«Una bellissima giornata- spiega soddisfatto il presidente del Rotary, Giuseppe Ranalli- che sicuramente ha lasciato un segno nei tanti ragazzi presenti ma che ha colpito, ne sono certo, anche gli adulti e in particolare i genitori che troppo spesso sono ignari dei pericoli che i figli corrono su internet».

