Non possiamo rimanere silenziosi di fronte al massacro di Gaza.
Giovedì 31 luglio ho presentato al presidente del Consiglio comunale, Ilario Cocciola, un ordine del giorno urgente sul massacro di civili a Gaza, con l’invito ad inserirlo nella prossima seduta e far sentire la nostra voce di cittadini indignati e desiderosi di pace.
Ho voluto aderire all’iniziativa della segreteria regionale e di quella provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà per sensibilizzare le amministrazioni pubbliche a prendere posizione sui massacri di civili che da più di un mese stanno insanguinando la striscia di Gaza in Palestina.
Nell'ordine del giorno si parte dalla costatazione che da giorni la striscia di Gaza è vittima di violenti attacchi militari (prima tramite raid aerei e in seguito con un’operazione via terra) da parte del governo israeliano, indiscriminatamente indirizzati verso il popolo inerme palestinese. Gli attacchi hanno causato ad oggi più di mille morti e migliaia di feriti, di cui la stragrande maggioranza sono civili ed oltre il 30% bambini. Tali attacchi, proclamati dal governo israeliano come operazione di smantellamento di Hamas, sono di fatto un’operazione militare su larga scala con effetti devastanti sulla popolazione civile palestinese già costretta a vivere in condizioni di apartheid da decenni.
Purtroppo è da sottolineare che, dato il contesto, non c’è nessun conflitto aperto, ma una mattanza di civili incolpevoli, vittime di violenti attacchi militari, con più di diecimila profughi palestinesi in fuga dai territori occupati e oggi sotto attacco.
Per questo chiedo che il Consiglio comunale di Ortona esprima ferma condanna nei confronti delle stragi di civili perpetrate nella striscia di Gaza da parte del governo israeliano e che lo stesso Consiglio si faccia portatore di una richiesta al governo italiano perché condanni tali pratiche, interrompa ogni fornitura di armi a Israele e si adoperi presso le sedi deputate nel richiedere un immediato cessate il fuoco, per impedire che altri civili palestinesi finiscano nella morsa militare israeliana. Nel contempo si chiede al governo italiano di farsi promotore con l’Unione Europea di una conferenza di pace che possa portare rapidamente alla soluzione “due popoli, due stati”, in base ai confini della risoluzione ONU del 1967, in modo da garantire al popolo palestinese il diritto inalienabile all’indipendenza e alla sovranità nazionale, con il conseguente riconoscimento dei diritti legittimi di libertà, di vita e di pace.
L'ordine del giorno si chiude con la richiesta di esporre la bandiera della Pace all’esterno del palazzo comunale.
Patrizio Marino, Consigliere comunale di Sinistra Ecologia e Libertà