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I centri antiviolenza ortonesi chiedono sia fatta giustizia per la morte della loro concittadina affinché "sia restituita alla vittima quella dignità negata per una morte violenta"

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L’ A.T.S. “Unite si può”, costituita dai Centri antiviolenza di Ortona, “Non Sei Sola” e “Donn.è”, si stringe al dolore della comunità per la perdita della cara Lorena Paolini, “ in quanto Donna uccisa per ragioni e per mano di persona ancora da chiarire ma che indica un atto di disprezzo della vita e di violenza che non può essere accettato dalla nostra società e a cui ciascuno di noi cerca di trovare una giustificazione per un atto di per sé ingiustificabile” 
 

“ In attesa di quanto le indagini potranno chiarire non siamo indifferenti di fronte all’ennesimo atto di violenza perpetrato nei confronti di una donna, - rendono noto i Centri antiviolenza di Ortona in una nota  - ricordando a tutt  i noi come la violenza nel suo complesso e la violenza sulle donne è considerata una violazione dei diritti umani in cui quello che accade a livello interpersonale ha un significato che va al di là della persona che le subisce”. 
 

Nel rispetto della loro mission e dei principi dettati dalla Convenzione di Istanbul, i centri antiviolenza ortonesi chiedono sia fatta giustizia per la morte della loro concittadina affinché " sia restituita alla vittima quella dignità negata per una morte violenta.”  
 

“L’uccisione di Lorena - concludono -  deve toccare le coscienze di tutta la comunità nel suo complesso, non può essere messa a tacere e deve urlare giustizia”.

da c.s.  A.T.S. “Unite si può”

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