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Partito Comunista Italiano - Sezione di Ortona: " L’Industria Bellica e l’Articolo 11 - L’Italia in Guerra? "

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  - Riceviamo e pubblichiamo con intervento del nostro ufficio legale -

Il Partito Comunista Italiano di Ortona esprime la sua più profonda indignazione di fronte alla notizia dell'abbattimento di un mezzo blindato, nel corso dell'offensiva ucraina nella regione di Kursk, in Russia. Questo avvenimento, se confermato, rappresenta l’ennesima dimostrazione di come l’Italia stia ormai tradendo i principi fondamentali sanciti nella nostra Costituzione, in particolare l'Articolo 11, che ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

Ortona, una città che ha già pagato un prezzo altissimo durante l’ultimo conflitto mondiale, non può essere ricordata come un luogo che contribuisce alla produzione di strumenti di guerra. Non a caso, la nostra città è stata soprannominata la "Piccola Stalingrado" per le devastazioni e le sofferenze che i suoi abitanti hanno dovuto affrontare durante la Seconda Guerra Mondiale. È dunque impensabile che, a distanza di decenni, si possa puntare sul settore bellico come via di sviluppo economico, calpestando la memoria storica e i valori di pace per cui tanto abbiamo lottato.

In un momento in cui molte realtà industriali del nostro territorio sono ormai chiuse o in grave difficoltà, è fondamentale riflettere su quale tipo di sviluppo vogliamo per il futuro della nostra comunità. Il nostro progresso non può e non deve essere costruito sulle armi e sulla guerra, ma su iniziative che promuovano la pace, la solidarietà e il benessere per tutti.

Il nostro paese deve tornare a essere un simbolo di pace nel mondo, non un fornitore di strumenti di morte.

Il Partito Comunista Italiano chiede al governo italiano di chiarire immediatamente le circostanze che hanno portato alla presenza di mezzi italiani sul suolo russo e di prendere provvedimenti affinché situazioni simili non si ripetano. Invitiamo, inoltre, la cittadinanza e tutte le forze politiche a unirsi a noi nel chiedere una riconversione delle attività produttive verso settori che possano garantire uno sviluppo sostenibile e pacifico per il nostro territorio.

Ortona deve essere ricordata per il coraggio e la resilienza dei suoi abitanti durante i periodi più bui della storia, non come una città che contribuisce a nuovi conflitti. È nostro dovere lavorare per un futuro di pace e giustizia, nel rispetto della nostra storia e dei nostri valori.

da c.s.  Partito Comunista Italiano - Sezione di Ortona

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