Il programma 2014 intende dar seguito al successo, sul piano delle iniziative e della percezione sociale, che il programma Prima le donne e i bambini ha ottenuto nella sua prima edizione di Novembre 2013. “ Si tratta di un programma di sensibilizzazione della comunità sulle problematiche e i luoghi delle donne e dei bambini che l’Amministrazione ha deliberato affidandone la realizzazione al Settore culturale e sociale del Comune.
Il programma prevede per ora l’attivazione di una serie di iniziative e servizi che intervengano sui vari temi e in alcuni contesti molto specifici, ponendo al centro la questione femminile e della parità di genere.
Tra le prime iniziative da sottolineare abbiamo, non a caso, la mostra prevista al MUBA sulle donne nella battaglia di Ortona, dal titolo non casuale “Donne di Stato”, nella quale per la prima volta si evidenzia il ruolo delle donne ortonesi nel tenere insieme il tessuto sociale e le famiglie, nel procurare cura e riparo in condizioni estreme, nell’allevare bambini , nel combattere la “loro” guerra. Domani 14 Marzo, alle ore 17,00 presso la saletta conferenze del Museo ci sarà la presentazione della mostra con una conferenza della storica prof. Sara Follacchio sul ruolo delle donne nella guerra in Abruzzo.
Il programma prosegue con un lungo percorso di letture a voce alta rivolte ai bambini e genitori, presso la nostra biblioteca comunale, e agli anziani presso la Residenza Anziani “V. Berardi”. Questo percorso parte dal presupposto che l’ascolto di storie fa bene a qualsiasi età, con l’obiettivo di creare opportunità di incontro, socializzazione e benessere. Le letture saranno tenute dal gruppo di lettori volontari “L’appetito vien leggendo” coordinato dalla Biblioteca e supportato dalle figure professionali del nostro servizio bibliotecario.
E’ da sottolineare che gli interventi di lettura presso la residenza Anziani, che si sono già avviati con grande gradimento e successo, si svolgeranno mensilmente per l’intero arco dell’anno, costituiscono una attività di forte innovazione per permettere ai ricoverato di avere rapporti con il territorio e sentirsi parte attiva della comunità.
