Un anno del Centro antiviolenza Donn.è cade in una data significativa per molte Donne.
Infatti oggi in tutti i Paesi del mondo ed in Italia le donne scenderanno nuovamente in piazza per dire no alla violenza, un no che passa attraverso il movimento libero nel corpo nella danza. Un Flash Mob unico nel suo genere che chiede Giustizia per le tante e troppe donne-vittime . Ed in questa ricorrenza che il Centro Antiviolenza Donn.è , pone l’accento sull’importanza del lavoro condotto sul territorio a partire dalla prima campagna di sensibilizzazione forte , uscita per la prima volta ad Ortona in occasione del 25 aprile 2012 con l’immagine della donna africana che ci ha accompagnate per alcune settimane. Quest’anno abbiamo lavorato sul fenomeno partendo dal dato culturale, finalmente abbiamo dato voce alle donne e questo lo prova il numero significativo di casi che abbiamo gestito fino ad oggi: casistica che condivideremo in occasione della conferenza stampa del 15 febbraio presso il Museo ex Libris. Un’occasione per far conoscere alla comunità che sul territorio c’è una vera e propria rete a protezione delle donne. Il Centro antiviolenza si è posto come riferimento di questa rete che può contare sul impegno della questura dei carabinieri, della asl, del presidio ospedaliero del Bernabeo ecc. Al di la dei protocolli infatti sono necessarie metodologie condivise e queste metodologie le abbiamo messe in campo giornalmente partendo dalla formazione per gli operatori. E’ necessario infatti offrire al territorio la giusta informazione partendo dal linguaggio di genere, dagli stereotipi del femminile e del maschile che vanno rivisti e dai retaggi culturali che impediscono ancora alle donne di uscire dal silenzio. Per questo siamo scese nelle piazze, con le donne e per le donne, siamo andate nelle scuole, in mezzo ai giovani e in ogni occasione pubblica e privata per far passare i giusti messaggi , ed oggi questo messaggio è soprattutto anche per gli uomini affinché si possa lavorare per prevenire e contrastare efficacemente il fenomeno partendo dal recupero dell’autore di violenza, un progetto su cui si sta lavorando già e che il Centro Antiviolenza sosterrà fortemente .
“Come centri antiviolenza intendiamo la giustizia in un senso ampio, non solo come la sanzione penale nei confronti degli autori di violenza contro le donne. Una donna ottiene giustizia quando ottiene il riconoscimento della sofferenza che la violenza le ha causato; la giustizia si afferma quando si opera profondamente per eliminare le discriminazioni e le disparità; la giustizia acquista significato quando si rispetta l’autodeterminazione delle donne e la loro libertà. Ogni donna sopravvissuta alla violenza otterrà giustizia quando in ogni cultura e in ogni società ci sarà la piena assunzione di responsabilità del problema del femminicidio e si affermerà la volontà di cambiare la cultura che lo alimenta.” Di.re Rete nazionale contro la violenza di genere.
Il presidente di "Donn'è", l'avv. Francesca Di Muzio
