Risposta alla lettera aperta del maestro Paolo Angelucci: CULTURA, RICEVUTE E MARMELLATA
Cultura o elargizioni? Facile fare, come dice il maestro Paolo Angelucci “cultura”, ma con i soldi pubblici del Comune, senza darsi l’impegno di provare a puntare sulle sue forze e vedere quante persone poi acclamano le sue libere iniziative artistiche.
Facile fare i conti come fa il maestro Angelucci. Allora facciamole bene le somme: nei rendiconti del Comitato Manifestazioni Ortonesi ci sono tre ricevute, di cui due firmate dal maestro Paolo Angelucci nella qualità di responsabile artistico de “I Giovani Accademici” per concerti per un ammontare di 5.000 euro, più altri 400 euro; poi c’è una terza ricevuta datata 28/11/2019, NON firmata, ma intestata sempre al maestro Paolo Angelucci (in proprio) per Rimborso Spese di altri 5.000 euro. In tutto sono 10 mila 400 euro. Questo risulta dai pasticciati e incompleti rendiconti del CMO. Ora tocca ai Revisori dei Conti scoprire la loro regolarità.
Come vede le cose sono molto più semplici da come le racconta lei nella sua iperbolica lettera dai toni opalini in bilico tra risentimenti, richiami alla sua vasta carriera artistica e critiche alla mia persone, ma in fondo da uomo di cultura umanistica e di relazioni civiche, come lei mostra di essere, dovrebbe ben sapere che se si accordano e percepiscono fondi pubblici, poi bisogna pure avere la pazienza e un pizzico di umiltà nell’accettare un minimo di dovuto controllo. Fare chiarezza è anche nel suo interesse, dal momento che come lei rivela: “ho passato notti insonni per capire dove fossero gli altri 5.000 euro”.
Poi, chissà per quale giro mentale, scrive che questa somma non esiste e la attribuisce alla mia “disinformazione”. Io so, invece, da sveglio che ci sono tre ricevute. Vedremo se ci riusciranno i Revisori a fare qualche passo in più nella direzione da entrambi auspicata, ossia: CHIAREZZA.
Seconda questione, lei forse crede che il Comune le debba per forza dare per il 2020, altri 10 mila euro messi in bilancio per “l’Orchestra Sinfonica Teatro Tosti”, che però, come pure lei ammette, non esiste su nessun atto fondativo; lei però per superare questo vuoto sovrappone a suo piacimento l’attività dell’Orchestra “I Giovani Accademici” con quella “dell’Orchestra Sinfonica Teatro Tosti”. In bilancio, non so chi l’abbia potuto accordare, sono destinati dei soldi quindi ad un ente inesistente. Soldi che ho invece proposto di destinare al fondo dedicato alla emergenza economica in aiuto a imprese e famiglie. Mi sembra tra una cosa che non esiste e le difficoltà che saranno sempre più concrete meglio scegliere la seconda via.
Ora veniamo all’attacco personale. Una minestra un po’ riscaldata, forse il sindaco era tra gli ispiratori della sua cucina.
Come avvocato che studia le carte e magari riesce anche ad ottenere soddisfazioni professionali nelle Aule Giudiziarie (dove i conti devono ridare) - fui legale di una delicata vicenda affidatami dal Comune di Ortona nell’anno 2011 - ho vinto e grazie a quella sentenza favorevole del Consiglio di Stato il Comune di Ortona ha risparmiato oltre mezzo milione di euro. Ripeto “oltre mezzo milione di euro” di cui i cittadini hanno potuto beneficiare come soldi risparmiati dal Comune.
La mia parcella era quella del minimo tariffario - non chiesi nemmeno un euro in più mentre potevo chiedere oltre il doppio visti i risultati. Questa storiella della parcella è un un modesto argomento che come vede non ha nulla a che fare con le sue vicende.
In più, proprio perché lei è nelle grazie del sindaco e della maggioranza, può chiedere loro il motivo per cui non sottoscrivono la mia proposta di Commissione d’inchiesta per i debiti fuori bilancio. Così vedremo pure se il sindaco Castiglione che da diciotto anni alberga nelle stanze comunali ricorda qualche cosa sulla catastrofica situazione dei debiti fuori bilancio del Comune, come si è determinata e per colpa di chi. Tentare non nuoce.
Infine, dal momento che lei si mostra così avvezzo ai formalismi degli altri, le ricordo che il nome “Teatro Tosti” fa parte del patrimonio Immateriale del Comune (ossia un marchio) e l’uso del nome non può essere concesso in uso ad una associazione privata - che nemmeno esiste - senza le dovute garanzie e autorizzazioni del Consiglio Comunale.
Con i migliori saluti.
avv. Peppino Polidori
Ps: Lei cita Platone, io invece più terra terra, a proposito di “Cultura” che lei non intravede nella mia persona, le ricordo uno slogan in voga in gioventù: “La cultura è come la marmellata: meno ne hai, più la spalmi”.
PEPPINO POLIDORI CS
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