L'indicazione della Direzione generale della ASL Lanciano - Vasto - Chieti del 17 marzo si basa su una nota del Dipartimento della Salute della Regione Abruzzo che contiene due inesattezze: innanzitutto, contrariamente a quanto dichiarato, ad Ortona non è presente un'Unità Operativa Complessa di Pneumologia, né tantomeno corrisponde al vero l'affermazione che la nostra struttura ospedaliera stia già assistendo pazienti Covid-19. In particolare l'assenza di una U.O.C. di Pneumologia contrasta con quanto indicato nella Circolare del Ministero della Salute del 29 febbraio che, nel definire le linee di indirizzo assistenziali dei pazienti affetti da Covid-19, prevede che l'individuazione delle strutture debba orientarsi verso ospedali con posti letto di Pneumologia o Medicina Interna-Intensiva con procedure assistenziali molto avanzate.
In secondo luogo, così come evidenziato nella nota della Direzione Generale della ASL Lanciano - Vasto - Chieti del 17 marzo indirizzata alla Regione Abruzzo, la struttura di Ortona non presenta le prescritte misure di sicurezza in tema di prevenzione incendi ed è tuttora oggetto di prescrizioni stringenti in materia.
A rendere la scelta di Ortona ancor più difficile da comprendere è la presenza nella nostra struttura di un polo d'eccellenza dedicato alle cure oncologiche della donna, riconosciuto a livello internazionale e nel quale, solo nel 2019, sono state operate oltre seicento donne: un vero e proprio punto di riferimento per il sistema sanitario nazionale che avrebbe enormi difficoltà a convivere con spazi dedicati a pazienti altamente contagiosi.
Nei tavoli decisionali della Regione Abruzzo, dove non è arrivata la capacità di Ortona di farsi ascoltare, arrivi la ragionevolezza.
c.s. Giorgio Marchegiano Emore Cauti

