Continuano incessanti, lungo tutta la costa, gli accertamenti, da parte della Guardia Costiera di Ortona, volti alla verifica del rispetto sulle normative ambientali che regolano la corretta gestione dei rifiuti, con particolare attenzione alle possibili fonti di inquinamento delle acque marine.
Oggetto di controlli mirati sono state, nell’ultimo periodo, le attività industriali presenti in ambito portuale, e tutti quegli scarichi che, resi ormai facilmente
raggiungibili grazie alla nuova pista ciclopedonale che corre parallela alla costa, rischiano di compromettere la qualità delle nostre acque qualora non
adeguatamente autorizzati e controllati.
Solo nell’ultimo mese i militari della Capitaneria di Porto di Ortona hanno denunciato il titolare di un’impresa che opera nel porto cittadino, per mancato
adempimento degli obblighi di raccolta e gestione dei rifiuti prodotti dall’attività aziendale e che, lasciati esposti alle intemperie in un piazzale all’aperto, rischiavano di divenire una minaccia per le falde acquifere sottostanti e per il suolo, non essendo stato rilevato alcun sistema di contenimento e impermeabilizzazione del terreno.
Ben più complesse, ed in corso da diversi mesi, sono poi le attività di verifica lungo il tratto di costa compreso tra il porto ed il Torrente Peticcio, interessato
dalla presenza della condotta fognaria che porta i reflui cittadini fino al depuratore comunale.
Al riguardo le ispezioni – che proseguiranno anche nei prossimi mesi - si sono concentrate per lo più sulla qualità delle acque del torrente “Peticcio”,
area più volte oggetto di segnalazione da parte di diversi cittadini, che lamentano, periodicamente, anche attraverso la stampa locale, cattivi odori o
comunque colorazioni non proprio insospettabili delle acque del fiume; e proprio negli ultimi giorni, le indagini in corso sulla vicenda hanno consentito
di risalire all’origine di uno scarico presente a ridosso del ponte della ferrovia, sempre sul Peticcio, e risultato collegato all’impianto fognario comunale, ma
privo di qualsiasi autorizzazione: l‘ente gestore del depuratore è stato al riguardo sanzionato con un verbale che prevede importi compresi tra i 6.000
€ ed i 60.000 €, e le acque, oggetto di monitoraggio continuo della Capitaneria, sono state campionate e trasmesse all’Arta per verificare anche se tra i reflui urbani siano presenti anche inquinanti di tipo industriale.
L’obiettivo finale è la mappatura dell’intero torrente Peticcio, in modo da rilevare, e reprimere con le dovute sanzioni, qualsiasi scarico abusivo presente.