" Il reparto che aiuta le donne nel percorso di interruzione di gravidanza laddove la legge lo prevede "  ( scelta più o meno condivisibile ma ricordiamo che in Italia ci sono pochi ospedali che attuano questo tipo di intervento ).

Tutto questo già c'era nell'ospedale di Ortona ed è stato soppresso il nome di una chiusura specialistica di 8 posti letto ( costo € 600.000 euro ) che avrebbe potuto benissimo coesistere in seno ad un percorso " tinto di rosa" .

È stato detto che l'apertura della ginecologia oncologica avrebbe scongiurato la chiusura dell'ospedale ma a quanto pare il PRONTO SOCCORSO è in fase di declassamento con la riduzione operativa da H 24 H 12, mentre il reparto di PEDIATRIA ha già la delibera di chiusura e il reparto di MEDICINA verrà a breve trasferito a Chieti.

I politici sono chiamati a fare chiarezza sulle delibere e i documenti con i quali si dispone che la ginecologia oncologica " viene TEMPORANEMENTE allocata presso il presidio ospedaliero di Ortona negli spazi ubicati al 4^ piano est in continuità con quelli della UOC Chirurgia Senologica, stante la necessità di proseguire il processo di evacuazione/svuotamento dei corpi "C" ed "F" del presidio ospedaliero di Chieti ( delibera n. 218 del 10/08/2015)
Anche perché interventi di una certa portata, come la problematica oncologica,  richiedono un protocollo che assicura strutture complesse e figure collaterali di supporto che ad Ortona pare non ci siano affatto.

É sottinteso che fino alle prossime elezioni comunali sicuramente il reparto di eccellenza rimarrà aperto.

Viene da chiedersi allora cosa significa il proclama enfatico "l'ospedale rinasce".

Ben vengano le aperture di reparti specializzati e di eccellenza, con medici e professionisti di tutto rispetto, ma non a discapito di servizi essenziali per tutti cittadini.

Il Comitato di Ortona