Gent.mi Commissario ASR ed Assessore alla salute,
abbiamo tentato di non scendere in confronti “botta e risposta” ma non possiamo non rispondere a quanto da Voi stigmatizzato con la vostra chiave di lettura nell’articolo apparso giovedi 9 luglio sulla stampa cartacea.
Ancora una volta ribadiamo che è necessario non difendere ma affermare la realtà delle cose magari con chiavi di lettura diverse. Capiamo che abbiate deciso una riorganizzazione ma non riteniamo giusto che per chiudere si debba gettare discredito e ingannevolmente far apparire un punto nascita per quello che non è per il solo fatto di giustificarne la chiusura.
Come figure istituzionali Voi siete tenuti a fare la Vostra parte ma da “questa parte” ci sono professionisti che hanno lavorato e lavorano non solo per la sicurezza del parto ma anche per dare pregio e lustro alle istituzioni garantendo pari opportunità, qualità ed equità delle cure a tutte le donne, i neonati ed i bambini che si sono rivolti e si rivolgono alla struttura di Ortona e soprattutto garantendone la sicurezza del percorso.
Ci preme sottolineare come ormai sia noto a tutti quanto sia difficile digerire l’ingiustizia e la irragionevole chiusura del PN di Ortona sulla base di criteri che i Tecnici da Voi nominati hanno individuato nel famoso Documento al di là di prevederne 12, 8 o 6 per la regione Abruzzo. Ed altrettanto noto appare il continuo rincorrersi dei vostri dati per colpire il nostro lavoro o meglio per non farlo apparire di qualità, qualità che non è autoreferenziale ma deriva da un concreto positivo riconoscimento delle cittadine e delle loro famiglie.
Non risulta alle scriventi, che sono quotidianamente presenti nella struttura, che nei giorni/mesi/anni scorsi si siano sfiorate tragedie ad Ortona (registrazione audio...) (se l’assessore le conosce meglio di noi può sempre portarle a nostra conoscenza rispettandone la privacy) e così come Lui anche noi vorremmo dire alla cittadinanza non ci cascate.
Il rischio quotidiano è insito nella pratica ostetrica, è presente in ogni PN a Chieti come a Lanciano, Ortona, Vasto, Pescara ecc…, I° o II° livello che sia, rischio che ad Ortona, possiamo dire con cognizione di causa, viene responsabilmente governato alla presa in carico della diade madre-bambino adottando procedure e seguendo linee guida scientifiche di riferimento.
E’ vero che a leggere i dati talora ci si confonde ma se lo dobbiamo fare ci troviamo in dovere di ribadire per l’ennesima volta le seguenti informazioni:
- che il PN di Ortona ha registrato nel 2014 un + 15% di parti rispetto al 2013 ed un + 10% di parti rispetto al quadriennio 2011-2014 ed un + 29 parti nei primi 6 mesi del 2015 rispetto al 2014, a fronte di un trend negativo di altri PN della ASL il che significa che viene scelto dalla utenza perché individuato come PN affidabile e sicuro;
- che ad Ortona la mortalità nati negli ultimi 5 anni è pari allo 0,001‰ e la morbilità neonatale di neonati a termine con affezioni maggiori e significative, come confermato dal Commissario ASR non più tardi di 10 giorni fa, è solo dell’ 1,3 % ;
- che la percentuale dei Parti Cesarei primari è solo l’11,9% senza aumento significativo di eventi avversi ostetrici, percentuale ancora più bassa del dato richiesto dall’OMS e dall’Accordo Stato-Regioni per le maternità di I° livello che è del 15%.
Per quanto riguarda le affermazioni dell’Assessore (registrazione audio...), è giusto, deve esistere una etica ed una correttezza in tutto, in sanità come in politica, nel fare il medico come nel fare altri mestieri, e che le donne non si portano dove si vuole o conviene ma dove la selezione del rischio ostetrico indica che debbano partorire pur sapendo che eventi avversi in ostetricia sono presenti sempre, anche in luoghi di livello assistenziale superiore.
Noi ci sentiamo etiche, corrette, giuste ed oneste nei confronti della cittadinanza e delle istituzioni nonostante si tenti di denigrarci attraverso un diritto contrattualmente riconosciuto. Ed è per questo che anche noi abbiamo dovuto trovare la determinazione di far sentire con forza la nostra voce ritenendoci, su solide motivazioni, esclusi ingiustamente tenendo conto che i criteri individuati dai tecnici nominati dall’organo regionale (basta saper leggere il documento di dicembre 2014) ci facevano rientrare a pieno titolo nella rete dei PN attivi. Ed è per questo che non possiamo concedere, anche se ciò può essere scomodo alle nuove progettualità, che per chiuderci ci facciate apparire per quello che non siamo.
Cordialità
Drssa Manuela Mucci Responsabile UO Ostetricia e Ginecologia Ortona
Drssa Bruna Campeggia Responsabile UO Pediatria Ortona