Riceviamo in redazione e, su richiesta dell'autore, pubblichiamo integralmente.

" Pensierino d'inizio Giugno.

Domenica sette giugno, assistevo alla S. Messa vespertina prima della processione del Corpus Domini nella chiesa di S. Tommaso; davanti a me un vestito grigio color topo che fugge sormontato da una improbabile chioma rame antico, imitante l’inarrivabile Sorciobianco, immobile come un armadio, presenziava con discrezione anonima un umano verosimile.

La predica del celebrante parroco, sintetica, pregnante ed affilata come una lama di Toledo tranciava senza attenuanti la rispettabilità devozionale, nonché l’autorevolezza inesistente, dovuta a tale ipotesi di grigio vestita, anche perchè le di lui orecchie, diventate immediatamente paonazze, tradivano una vergogna irrefrenabile.

Dal mio privilegiato punto di osservazione ho visto lentamente sparire la congestione dagli aulici padiglioni, quindi con compassato raccoglimento il semi-devoto accodarsi nella calca che andava a ricevere, secondo i nuovi canoni postconciliari, patentemente sacrileghi (ho fatto la Prima Comunione nel 1960 dopo aver studiato il catechismo di S. Pio X) l’ostia consacrata.

Adesso in Ortona manca soltanto la ciliegina sulla torta: l’accoglienza dei falsi migranti, ma autentici delinquenti, e la costruzione di una moschea.

La premiata ditta D’Alfonso-Coletti-D’Ottavio-De Martino, con le insulsaggini scritte da Nicola Mario, ringraziano per la sponsorizzazione atta a permettere la costruzione del grande ordigno a gas di prossima costruzione sul porto.

Mille volte meglio Ombrina. "