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Cantina San Zefferino di Ortona, verso il futuro nella linea della continuità

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«La passione e la tenacia dei soci nel coltivare la vite e l'orgoglio di produrre un vino che è stato e resterà per sempre un vino unico, il migliore in assoluto, non clonabile
che si chiama montepulciano d'abruzzo
». Questi sono i punti fermi nel mondo del vino ortonese per Carlo De Iure, presidente della Cantina San Zefferino di Ortona. Dal 1991 De Iure costituisce un costante punto di riferimento per la base sociale della cooperativa, che dal 1961 lavora le uve prodotte dagli agricoltori ortonesi

I 450 soci dal 2013 hanno eletto i loro rappresentanti nell'ultimo consiglio di ammistrazione che nella sua composizione tende a rappresentare le varie zone di provenienza delle uve conferite. Oltre al Vice presidente Antonucci Nicola compongo il cda:

Di Tollo Raffaele per la zona di San Leonardo
Smigliani Maria - Villa Torre
Sanvitale Zefferino - Villa Iubatti
De Luca Fiorindo - Villa Caldari
Notarfranco Fedele - Villa Caldari
D'Angelo Adolfo - Villa Rogatti
Di Paolo Adolfo - Selciaroli
Di Vincenzo Domenico - Villa Mascitti
Scarlatto Alessandro - Villa Iurisci, Pincione, Carlone e Sarchese

Al cda, si affianca lo staff tecnico composto dal direttore Angelo Baccile, l'enologo Walter Zanni e l'agronomo Nicola Di Ciano. 

Oltre alla lavorazione delle uve dal 1970 è attivo il frantoio, per dare l'opportunità ai soci di accorciare la catena di distribuzione dell'olio. Nell'economia ortonese, questa realtà nel suo ultimo esercizio ha immesso risorse per circa 6.000.000 di euro. La continuità nella guida è una delle caratteristiche della cooperativa che, per affontare le sfide del mercato vitivinicolo, indirizza i produttori locali verso le produzioni di vino Doc  ed Igt che poi sono quelli più richiesti sul mercato. Per questo nei vigneti ortonesi vengono impiantati filari di Montepulciano, Pecorino, Pinot grigio che sosituiscono le produzioni meno “nobili“ di vini comuni da tavola chiamati in gergo commerciale vinicolo “vini indifferenziati“. Termine sicuramente non bello e non accettato da tanti agricoltori di lungo corso che, da questi vini, in passato hanno avuto tante soddisfazioni.

Ma i tempi cambiano ed ogni cooperativa che opera nel nostro comprensorio deve attuare nuove strategie per dare la possibilà alle aziende dei soci di rimanere competitive e dare un futuro alle famiglie degli agricoltori. La San Zefferino aderisce ad un consorzio che, insieme ad altre cantine, affronta le nuove sfide del mercato e collabora con altre cooperative del nord, dove invia prodotti ortofrutticoli, pesche e kiwi che finiscono sulle tavole dei consumatori con marchi nazionali.

Al presidente della Cantina San Zefferino di Caldari Ortona, Carlo De Iure abbiamo chiesto cosa si propone di fare il cda per migliorare i risultati della cantina e quali prospettive ci sono per il futuro della cantina e cosa intende fare per la fusione delle cantine per rafforzarsi e per meglio competere sui mercati. 

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