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"Voglia di Evoluzione", il libro di Alessio Masciulli

«C'è una storia dentro di noi... Questa storia si chiama evoluzione»

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Molte volte la nostra vita disegna sempre gli stessi percorsi, un andirivieni tra casa e lavoro (per chi ha la fortuna di averne uno oggi), in una società che schematizza gli individui in una routine usurante e frustrante, che consuma le vite, brucia gli anni della gioventù per la necessità del vile denaro. Necessario per sopravvivere. Senza che ci si possa permettere il lusso di fermarsi e chiedersi: ma dove sto andando? Qual è la direzione della mia vita? Ha un senso quello che sto facendo?

E' così che Alba, la protagonista dell’ultimo libro di Alessio Masciulli “Voglia di evoluzione”, prende la decisione di “partire all’improvviso e senza sapere dove andare”. Queste decisioni impongono coraggio, ma Alba a trent’anni non vuole “continuare a piangersi addosso nel suo piccolo quartiere di un paesino del sud Italia dove accadono sempre le stesse cose, dove tutti si lamentano, tutti criticano e hanno sempre soluzioni a tutto. Qualcuno si ammazza, qualcun altro va in depressione...” Alba non vuole fuggire anche se non ha una meta ben precisa, ma parte come unico modo per ritrovare stimoli, per “snocciolare idee” e cercare di ricostruire la sua vita. Quello di Alba, quindi, in essenza è un viaggio interiore, anche se non mirato, senza meta perché in cerca di se stessa, ribellandosi ad una vita piatta e senza stimoli, con lo stesso “panorama che si sgretola inesorabilmente sotto le mani di inetti e approfittatori”. Ha “un po’ di soldi da parte ammucchiati facendo lavori saltuari, l’ultimo dei quali (in fabbrica) le ha fatto capire che siamo nati per essere numeri.

Quella di Alba è la solita vicenda di tanti giovani che sono costretti a cambiare spesso lavoro, con contratti a tempo determinato o interinali, e a riciclarsi continuamente, il più delle volte senza possibilità di progettare il futuro. Cambia il copione ma la storia è sempre la stessa… Dall’ultimo licenziamento, o meglio non riconferma del contratto, Alba realizza di essere disoccupata, che tutto è cambiato in un istante, ma sente che la vita le sorride e di colpo le viene in mente questo viaggio. D’altra parte per lei, figlia di genitori separati, “la casa è un luogo per dormire e sostare, per rifocillarsi, poi il resto si vive fuori, si assapora tra i sentieri, nelle rotte degli aerei, nelle scie delle navi, nei binari dei treni, nella piazza di una città sconosciuta, dentro una chiesa immersa nel silenzio, in una stradina di un bosco o nel centro di New York”. Per lei la casa è in qualunque posto dove si riesca a percepire energia positiva (dice: “potrei stare a casa anche nel deserto del Sahara o sulle cime dell’Everest”). La differenza è che “chi ha paura della vita si spaventerà anche in una piccola piazzetta di paese, mentre se abbiamo coraggio non avremo paura nemmeno sulle cime sperdute delle Montagne Rocciose”. “Il segreto – come rivela – è che a tutto c’è una soluzione”. “Ci saranno sempre ostacoli nei cammini, ogni percorso è segnato da salite e discese, da terreni e strade impervie, ma non per questi motivi le vie non sono praticabili. Certe volte le strade più contorte ci portano verso mete meravigliose senza saperlo, quindi il mio motto è: mai arrendersi”.

Eppure prima o poi giunge il momento che può essere latente per anni, in cui ci si sente veramente soli e viene da piangere. “Ma il pianto non è un limite, un difetto, anzi può indicare che siamo vivi, che sappiamo emozionarci, può essere uno sfogo che elimina la negatività e poi si riparte”. E' così che Alba si ritrova su un treno, direzione Roma Termini, con una piccola valigia come bagaglio. Era abituata alle partenze, ma questa volta era tutto diverso: si trattava del Viaggio. “La meta non è importante, se è importante il viaggio; non si va in un posto per vedere quel posto, ma per vedere come ci si arriva. Un viaggio è già una meta”.

Dopo una serie di avvenimenti e di incontri particolari, Alba si ritrova in Africa, nella Repubblica Democratica del Congo. Qui riemerge il suo desiderio di esplorare, che aveva quando era bambina, avendo in più lo spirito di adattamento maturato nella vita e insito nel suo concepire il senso del viaggiare. “L’evoluzione implica il cambiamento, il tempo stesso ci insegna che siamo dentro un viaggio, dentro uno spostamento verso qualcosa da raggiungere, come se fossimo alla ricerca continua del meglio. Qualcuno si placa e si accontenta, altri hanno voglia di essere nuovi, di scoprire e di esplorare dentro se stessi, capire i propri limiti e le ambizioni. Ci mettiamo ogni giorno alla prova con noi stessi, ci sfidiamo continuamente. Cambiamo continuamente come di continuo cambiano le nostre emozioni”.

Di sicuro “c’è una storia dentro di noi che si scrive con l’esperienza e si modella in base a ciò che viviamo e alle persone che sfiorano il nostro cammino. Questa storia si chiama evoluzione”. E chi ha voglia di evolversi veramente deve ripartire dalla coerenza e dalla serietà, andando oltre i condizionamenti e le sovrastrutture della società, cercando il senso della propria esistenza e affrontando con coraggio il proprio viaggio di vita.

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