Il Consiglio regionale, riunito in seduta straordinaria (guarda le foto... - leggi...), ha respinto la risoluzione delle minoranze (presentata dal centrodestra e sottoscritta dal M5S) che chiedeva l'intervento della Giunta regionale per bloccare la firma dei decreti autorizzativi all'installazione dell'impianto petrolifero (leggi...), che dovrebbe sorgere a pochi chilometri al largo del litorale della provincia di Chieti.
Il consigliere Luciano Monticelli (PD): «Abbiamo deciso di votare contro la risoluzione presentata dalle minoranze, semplicemente perché non avrebbe avuto alcun effetto sul blocco dell'iter autorizzativo dell'impianto Ombrina Mare 2, che la società Rockhopper vuole realizzare di fronte alla Costa dei Trabocchi - e continua a nome dello schieramento- Come maggioranza avevamo presentato un secondo documento, che discuteremo nella prossima seduta. Un testo in cui, come affermato in aula dal Presidente della Regione Luciano D'Alfonso, si affronta l'argomento puntando sulla novità amministrativa dell'istituzione del Parco della Costa dei Trabocchi (leggi...), il cui iter si sta concludendo proprio in queste settimane e che può rappresentare un autentico ostacolo all'incompatibilità dell'insediamento non solo di Ombrina, ma di tutti gli impianti petroliferi nel tratto antistante il litorale abruzzese - e conclude - Siamo convinti che proprio la vocazione ambientalista della nostra regione, dove già esiste da anni l'area protetta del Cerrano, sia l'unico modo per fermare la petrolizzazione dell'Abruzzo».
Immediata la risposta su una nota dei consiglieri di minoranza dopo che il loro documento è stato respinto per non aver trovato la condivisione della maggioranza: «Una risoluzione che impegna il Presidente della Giunta ad attivarsi presso le competenti sedi ministeriali al fine di scongiurare definitivamente una deriva petrolifera per la nostra regione, con la firma dei decreti autorizzativi che metterebbero a rischio il nostro territorio in una delle zone più belle del mare Adriatico, con particolare riferimento alla situazione della Piattaforma Ombrina Mare. La maggioranza – spiegano i Consiglieri di Forza Italia e Abruzzo Futuro – aveva preparato un documento, giudicato poi inammissibile visti i termini di presentazione, nel quale c'era un pretestuoso riferimento al Parco della Costa teatina (voluto dal Presidente D'Alfonso, nonostante inizialmente avessimo trovato una quadra con l'Assessore Mazzocca e il Sottosegretario D'Alessandro), oltre a una serie di numerose modifiche alla nostra risoluzione, che non abbiamo voluto e potuto accogliere».
Continuano i consiglieri di minoranza: «Questo perché non c'è nessuna diretta correlazione tra il Parco e Ombrina. Tra l'altro Il Governo nazionale di centrodestra aveva risolto la questione con il limite delle 12 miglia per le installazioni come quella della Medoil Gas (leggi...). Per quanto riguarda il ricorso presentato dalla Regione alla Corte Costituzionale è bene precisare che si tratta di un buco nell'acqua e non avrà nessuna ricaduta su Ombrina Mare. Riguarda infatti le competenze che aveva la Regione sugli impianti a terra e che dal 31 marzo scorso sono definitivamente decadute anche sui progetti in itinere. Lo 'Sblocca Italia' esclude le Regioni dalle concessioni a terra per gli idrocarburi e rende il ricorso inefficace, visto che il Governo Renzi ha avviato anche il percorso di modifica del Titolo V della Costituzione, togliendo alle stesse amministrazioni regionali anche le competenze in materia di trasporto delle energie, come per la vicenda del metanodotto Snam.
«Il progetto di Ombrina Mare – continuano i Consiglieri di Forza Italia e Abruzzo Futuro - riguarda una vicenda che nasce e finisce con il centrosinistra e ha preso il via nel 2007 con un Governo nazionale del centrosinistra (il Ministro dell'ambiente era Pecoraro Scanio), ha subito uno stop con il Governo Berlusconi (Decreto Prestigiacomo), è stato poi 'recuperato' con quello Monti, mantenuto con Letta (Ministro Orlando) e portato a termine con l'attuale esecutivo guidato da Renzi. Siamo di fronte a evidenti contraddizioni: mentre a Roma il Partito Democratico sostiene questi progetti che rischiano di danneggiare irrimediabilmente il nostro territorio, i rappresentanti abruzzesi del PD stanno a guardare e fingono solo a chiacchiere di ostacolare il progetto, non facendo altro che palesare la loro debolezza e la loro dimensione provinciale. Auspichiamo quindi che il Pd regionale la smetta di nascondersi e prenda una posizione forte in tutte le sedi competenti».
«Del resto – prosegue la nota – quando erano all'opposizione molti rappresentanti del centrosinistra avevano a più riprese chiesto all'allora Presidente Chiodi quali iniziative volesse intraprendere per scongiurare la costruzione di Ombrina e quegli stessi rappresentanti, compreso D'Alfonso, erano presenti in occasione delle manifestazioni di protesta organizzate dai vari comitati. Oggi se ci fosse stato Gianni Chiodi sulla poltrona di Presidente della Giunta, alla notizia dell'autorizzazione rilasciata dal Via nazionale, ci sarebbe stata una sommossa. Avevamo chiesto pertanto che venissero messi in campo tutti gli sforzi per evitare di distruggere il futuro della nostra regione con una deriva petrolifera, che non può portare nessun tipo di beneficio, ma creare solo danni incalcolabili a tutto il territorio, non solo alle nostre coste. Speriamo a questo punto -concludonoo - che con un gesto di grande responsabilità il presidente D'Alfonso si faccia promotore, soprattutto nei confronti del Ministro Galletti che nei prossimi giorni sarà in Abruzzo, di tutte le iniziative possibili affinché l'Abruzzo resti ancora una regione verde».