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«Ifigenia: il coraggio di essere donna», l’Istituto Comprensivo di Bucchianico celebra a Vacri in un incontro tra teatro e scuola la Giornata delle Donne

redazione
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«Ifigenia: il coraggio di essere donna»: è questo il titolo dellincontro organizzato dallIstituto Comprensivo Statale di Bucchianico, con il patrocinio del Comune di Vacri, che vuole rendere omaggio alla Giornata internazionale della donna, facendo seguito alla felice intuizione dell’anno scorso con il primo dei convegni dedicati alla questione femminile.

Questa volta ad essere al centro della riflessione ci sarà una figura mitologica, forse meno conosciuta rispetto alle “grandi donne” della Grecia classica, ma che ha in sé un grande messaggio di coraggio: Ifigenia, la figlia del re Agamennone, sacrificata agli dei per propiziare la felice partenza delle navi da guerra alla volta di Troia.

Introducono lincontro la dirigente scolastica dellIstituto Comprensivo di Bucchianico, la prof.ssa Livia Tammaro, dopo il saluto del sindaco di Vacri, Piergiuseppe Mammarella. A moderare gli interventi e tirare le conclusioni sarà il prof. Antonello Antonelli, presidente provinciale delle ACLI di Chieti e docente di Lettere nellIstituto stesso.

Interverranno Fabrizio Marinelli, professore ordinario di Diritto dellUniversità degli Studi dellAquila, dal 2020 presidente della Deputazione di Storia Patria in Abruzzo, di cui è socio dal 1976, Paolo Verlengia, autore e studioso di teatro, Armando Fragassi, docente di italiano e storia,  al liceo Mibe di Pescara con i suoi attori della compagnia delle Arti e del Teatro Kairos, che realizzeranno una performance; a chiudere l’incontro saranno gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Bucchianico (che comprende anche i plessi di Vacri e Villamagna), che socializzeranno i loro lavori su questa figura mitologica tanto docile quanto ribelle. 

Lincontro si terrà domenica 9 marzo alle ore 17.30 presso il Centro Sociale di Vacri.

«Ifigenia - ha spiegato la dirigente scolastica, prof.ssa Tammaro - è una donna combattuta tra il dovere filiale e la propria coscienza. Sacrificata da Agamennone per propiziare il viaggio della flotta greca verso Troia, lei accetta il suo destino con dignità e coraggio, ma anche con profonda tristezza e rabbia. È un esempio di resilienza e coraggio, capace di trasformare la sua sofferenza in un atto di denuncia contro la violenza e lingiustizia. Tuttavia, allo stesso tempo, è anche una figura complessa e contraddittoria, che incarna la fragilità e la vulnerabilità della condizione femminile, almeno così come ce lhanno spesso tramandata le opere letterarie. Per questo la sua storia ci invita a riflettere sulla condizione della donna nella società, sulle difficoltà che ancora oggi incontra nel far valere i propri diritti e nel superare stereotipi e pregiudizi.».

 

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