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Antonio Catania inaugura la stagione teatrale dell'Auditorium Zambra con "Azzurro", l'omaggio a Maltese

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Curzio Maltese, travolto da una malattia importante, guarda indietro alla sua vita intensa e ne ripercorre le tappe insieme all'amico musicista sui palchi italiani. È l'attore Antonio Catania che affiancato dal pianoforte di Sergio Colicchio, trasporta in un viaggio travagliato e spassoso; nel suo ultimo libro, la penna sublime e ironica di Curzio Maltese conduce in una cavalcata attraverso gli ultimi sessant'anni del Paese, con lo stile unico che moltissimi lettori hanno imparato a conoscere e amare, cercando i suoi editoriali come una bussola preziosa per orientarsi nella magmatica vita politica italiana e non solo.

Un omaggio, intitolato "Azzurro - Stralci di vita" (Viola Produzioni - Centro di produzione teatrale), che inaugura la stagione teatrale 2024/25 dell'Auditorium Zambra di Ortona (Ch), gestito da Unaltroteatro di Lorenza Sorino e Arturo Scognamiglio: l'appuntamento è per sabato 26 ottobre alle ore 20.45. Un atto unico scritto da Paola Ponti, moglie del cronista e scrittore scomparso lo scorso anno e tratto dall'omonimo libro di Maltese, per la regia di Carmen Giardina, con musiche del Premio Oscar Nicola Piovani, grande amico del giornalista.

E così scorrono i ricordi di decenni di una vita incredibile, travagliata ma anche divertente, di cui è stato illuminato testimone grazie al suo mestiere di giornalista. A partire dalla Roma allo stadio con un padre mancato troppo presto e convinto socialista, un viaggio in Calabria con la 500, il macinino che era "la Nina, la Pinta e la Santa Maria" di un'intera generazione; e poi la fine dell'innocenza, il 12 dicembre 1969, con la bomba che scoppia a piazza Fontana.

Come è stato essere bambino nell'Italia del boom, un Paese ancora ingenuo, rivolto al futuro, dove "persino i poveri potevano essere felici"? Il sabato alla Rinascente, con la mamma commessa, nel profumo di Mariangela Melato, i foulard di Carla Fracci, le vetrine di Giorgio Armani. La lotta di classe al parco Lambro, il liceo negli anni di piombo. E le fragorose risate degli anni '70, con Beppe Viola, Dario Fo, i comici del Derby: "ridevamo come pazzi e poi con un pensoso e penoso senso di colpa passavamo alle cose serie, la politica, il giornalismo, le culture ufficiali. Pensa che scemi."

E così avanti con l'eleganza di Torino, appena assunto a La Stampa, Mani Pulite, la discesa in campo di Berlusconi e la bellezza dirompente della città eterna alla Repubblica, dove l'attendevano la politica, lo sport, il cinema, il teatro e gli incontri della vita con Vincenzo Cerami, Nicola Piovani, Roman Polanski.

"Azzurro" è un racconto talmente coinvolgente da far pensare fin dalla prima lettura a un naturale approdo al palcoscenico. Antonio Catania insieme a Sergio Colicchio trasportano nel viaggio della vita del giornalista.

"Il cinema - sottolinea la Giardina - era una delle grandi passioni di Curzio Maltese, e mentre cercavo una chiave per la messa in scena, ho pensato a una scenografia che attraverso pochi elementi rappresentasse l'idea di una sala cinematografica: uno schermo, due poltroncine e un'insegna al neon che riprende il titolo del libro, Azzurro. Questo spazio ideale viene abitato dal protagonista in molti modi, permettendogli di attraversare diverse dimensioni: il ricordo, l'evocazione, il ritrovarsi spettatore della propria vita che scorre come su uno schermo.

Ho creato una struttura composta da proiezioni video e musica, sempre al servizio dell'incalzare della storia e del protagonista, che di volta in volta tiene le fila e interpreta i vari personaggi in un moltiplicarsi di voci. In questo ambiente virtuale l'attore può interagire con le immagini, assistere a ciò che accade sullo schermo, o estraniarsi completamente grazie alla musica che a tratti entra in scena da protagonista".

Seguendo il viaggio di chi è stato uno dei più grandi giornalisti italiani, si ride e ci si emoziona con Antonio Catania, che secondo la regista è l'attore più adatto per interpretare la disincantata ironia dello sguardo di Maltese, che è una caratteristica anche dell'arte attoriale di Catania, mai enfatica o retorica, sempre capace di ironia e umanità.

Allo stesso modo la scrittura di Maltese si sposa alla perfezione con la musica del suo grande amico Nicola Piovani. Una presenza capace di creare un contrappunto perfetto al suo sguardo sulla vita, nei suoi aspetti divertenti come in quelli più toccanti, in cui tutti si possono ritrovare.


 

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