Lo Stato non ha protetto i suoi cittadini dai veleni e dalle ecomafie. È notizia di ieri pomeriggio che, con questa motivazione, la Corte Europea dei Diritti Umani ha condannato l’Italia. Migliaia di persone, anche neonati, condannati per anni da tumori e altre gravissime malattie fino alla morte. È una storia che appare lontana nel tempo e geograficamente, come se non toccasse l’Abruzzo e il vastese. Ma così non è. È quanto emerso anche ieri pomeriggio nell’incontro organizzato da Legambiente Abruzzo nella Sala “Aldo Moro” degli ex palazzi scolastici a Vasto. Dopo il saluto introduttivo del sindaco Francesco Menna sono intervenuti Gianluca Casciato, vicepresidente e responsabile affari legali Legambiente Abruzzo, Rossella D’Ettore, comandante della Guardia Costiera del Porto di Vasto, Francesco Chiavaroli, direttore dell’area tecnica di Arta Abruzzo, Riccardo Fusaro, comandante del nucleo carabinieri forestali di Vasto, e Gabriele Barisano, assessore all’ambiente del comune di Vasto, moderati da Michele Ciffolilli, presidente del circolo del vastese di Legambiente.
Il trentesimo “Rapporto Ecomafie” è stato dedicato da Legambiente alla memoria di Massimo Scalia, tra i fondatori dell’associazione e presidente della Commissione Parlamentare Bicamerale “d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse” nella legislatura 1996-2001. Quella commissione dedicò ben 12 pagine di relazione ai reati ambientali, con focus particolare sulle mafie, all’Abruzzo. Quasi vent’anni dopo il “Rapporto Ecomafie” di Legambiente segnala che sono state, in soli dodici mesi, 465 i reati accertati, 500 le persone denunciate e 47 i sequestri, il 3.6% degli ecoreati italiani sono abruzzesi. Tra le persone uccise per colpa delle ecomafie e della criminalità organizzata, non protette dallo Stato come sottolinea la sentenza della Corte Europea, anche esponenti delle forze dell’ordine. L’ultimo, un mezzo e mezzo fa, il commissario di polizia Gennaro Maiello, undici anni fa Michele Liguori (vigile urbano ad Acerra) e nello stesso anno Roberto Mancini (commissario di polizia) e prima di loro Natale De Grazia. Alla sua memoria, indicandolo come un faro nelle quotidiane attività, ha dedicato un commosso e sentito ricordo nel suo intervento Rossella D’Ettore, comandante della Capitaneria di Porto di Vasto.
L’assessore all’ambiente Barisano nel suo intervento ha posto l’attenzione sull’enorme quantità di rifiuti prodotti ogni anno, legati anche all’obsolescenza dei moderni dispositivi tecnologici, e sull’abbandono illecito di rifiuti negli angoli più diversi della città. Solo in località Canale, ha sottolineato l’assessore, per ben due volte sono stati rimossi frigoriferi abbandonati.
