Victoria Cross, il calcio omaggia Triquet
Il club del presidente Di Nenno, fondato in memoria dei fatti della Seconda Guerra Mondiale, ha grandi progetti. Giovani, territorio e apertura culturale sono alla base delle scelte dei biancorossi
Il nome è senz’altro appropriato per una squadra di calcio, anche se il suo significato non è da rinvenirsi nella costruzione del successo mediante traversoni dalle corsie laterali. “Abbiamo scelto Victoria Cross - spiega il presidente Luca Di Nenno - in onore del capitano canadese Paul Triquet, che nel dicembre 1943 liberò Ortona dai tedeschi, che causarono migliaia di morti tanto da farla ribattezzare Ortona la ‘Stalingrado d’Italia’, studiata dallo storico e giornalista Marco Patricelli.La Victoria Cross, infatti, è la più alta onorificenza militare assegnata per il valore mostrato e fu attribuita a Triquet per il ‘cospicuo coraggio, per audacia e importanti atti di valore e per estrema devozione al dovere in presenza del nemico’, appunto in occasione dei fatti di Ortona. Era stata introdotta dalla regina Vittoria per ricompensare le azioni valorose durante la guerra di Crimea: la Victoria Cross è un’onorificenza che pochi al mondo possono vantare e il nostro nome è un tributo a Paul Triquet per tutto quello che ha fatto per la nostra comunità”.
Un esempio di alto valore morale che non si può dimenticare.
Sì, infatti. Il nostro motto è proprio: “La storia non si dimentica, figuriamoci quella della propria città”. Abbiamo un gruppo formato da ragazzi prevalentemente di Ortona e nella nostra rosa spiccano calciatori del 1996/1997/1998 su cui puntiamo molto, e vederli allenarsi alle dieci di sera per noi è un motivo di grande orgoglio. è proprio da qui che vogliamo partire e faremo di tutto per far avverare tutto ciò che abbiamo in mente. Abbiamo recuperato parecchi giovani calciatori che non avevano più voglia di giocare, li abbiamo “ricaricati” e ora sono felici di far parte di questo nuovo progetto.
Ci parli di questo sogno.
Il 15 giugno 2015 si è costituita la nostra Asd, nata grazie alla “follia” di quattro amici, perché fare calcio di questi tempi non è cosa semplice, per una serie di motivi. Ci spinge la passione che abbiamo in comune verso questo sport ma, soprattutto, verso uno sport sano e pulito dove il nostro codice etico sarà un marchio di fabbrica.
Etica abbinata alla cultura, in piena consonanza con i principi della Lnd...
La nostra squadra si definisce “squadra della pace” che in questo momento storico assume un grande significato. La nostra non vuole essere solo l’ennesima commemorazione ai caduti, per altro ragazzi giovanissimi, ma aspira a essere un motivo di speranza per i ragazzi che possono trovare nello sport un momento di aggregazione e di sana competizione. Abbiamo scelto un logo che conferma il legame con la nostra città. Vi è raffigurata la Basilica di San Tommaso dove custodiamo, orgogliosi, le ossa del Santo protettore. Del Canada abbiamo ripreso il bicolore bianco e rosso della bandiera, il Maple Leaf, la foglia d’acero con 11 punte, come il numero dei calciatori in campo. Dulcis in fundo c’è la foto di un bambino che gioca. La nostra società è multietnica, infatti tra i dirigenti c’è un signore del Marocco, tra i calciatori abbiamo un ragazzo del Senegal e un altro del Kosovo. Il Consiglio comunale della nostra città, il 25 novembre 2015, ha approvato il “Patto di Gemellaggio” con la cittadina canadese di Kingston, prima capitale del Canada, e ha incaricato la nostra società, nella mia persona, di rappresentare tutto lo sport locale. Per una società che è nata nel luglio 2015 è una bella soddisfazione e cercheremo di fare sempre di più, abbiamo voglia di fare e soprattutto tanta ma tanta passione che penso siano le fondamenta per fare qualsiasi cosa. Quando si ha un gruppo di persone che condivide un obiettivo comune, si può raggiungere l’impossibile.
DALLA PRIMA SQUADRA AL SETTORE GIOVANILE
Il direttore sportivo Giampiero Misci si sofferma invece sugli aspetti più propriamente agonistici: “Stiamo facendo anche un bel campionato (girone A della Terza Categoria di Chieti, ndr). Qualche settimana fa, nel nostro stadio Comunale di Ortona, abbiamo affrontato la capolista Casalincontrada: è stata una bellissima partita, giocata ad alti livelli dalle due squadre e conclusasi con la vittoria ospite per 5-4. A vedere l’incontro c’erano più di 200 persone. I nostri avversari, che molto probabilmente vinceranno il campionato, ci hanno riempito di complimenti dicendo che non avevano mai incontrato una squadra come noi e a fine partita anche l’arbitro si è recato nei nostri spogliatoi per complimentarsi. Siamo usciti tra gli applausi a scena aperta da parte di tutto il pubblico che ci ha tributato un’ovazione che ci ha emozionato”.
Tra le priorità delle società non poteva mancare il settore giovanile.“Abbiamo creato un bel gruppo di ragazzi - spiega Misci - che hanno rinunciato a disputare categorie superiori pur di giocare con noi, e questo è un motivo d’orgoglio. Ragazzi che appena finita la partita non vedono l’ora di giocarne un’altra e per noi dirigenti è uno stimolo a fare sempre meglio. Parecchi dei ragazzi che abbiamo vengono fuori dalle scuole calcio che, finiti gli Allievi, si ritrovano senza squadra e senza uno sbocco. Il nostro fiore all’occhiello sarà, da settembre 2016, la scuola calcio gratuita. Siamo in attesa che escano i corsi da parte della Figc per conseguire i patentini necessari per essere abilitati ad allenare. Ci prepareremo al massimo perché con i più piccoli non si scherza. Faremo tutto questo perché tutti i bambini hanno il diritto di giocare e dare quattro calci a un pallone. Sappiamo che per molti è una scelta anormale, ma il nostro obiettivo primario è quello di far tornare il calcio alla normalità, quello sano e leale che si giocava in mezzo alla strada. In Sud America, a un bambino appena nato, regalano un paio di scarpe e un pallone e sono le persone più felici del mondo. Vogliamo regalare un sorriso a chi non ne ha la possibilità. Formeremo il nostro centro calcistico di base, con il motto ‘Un calcio con il cuore’ e partiremo con la sola categoria Pulcini. Ci stiamo muovendo alla ricerca di sponsor che vorranno legarsi a questo progetto e coinvolgeremo i nostri ragazzi che attualmente fanno il campionato di Terza Categoria. Vorremmo che il discorso della scuola calcio gratuita si estendesse a macchia d’olio in tutta Italia: so che qualcuno lo sta già facendo e saremmo ben felici di fare da traino. Un bambino paga in una scuola calcio diverse centinaia di euro all'anno e, in un periodo in cui la parola d'ordine è ‘crisi’, per una famiglia può essere fantascienza portare i propri figli a divertirsi.
IL CLUB
L'organigramma societario
Presidente: Luca Di Nenno.
Presidente onorario: Rocco Ranalli.
Vice presidente: Francesco Tenisci.
Direttore generale: Giampiero Misci.
Medico sociale: Said Chatiri.
Consiglieri: Ilario Di Nenno, Nicola Sanvitale.
Dirigente accompagnatore: Giuseppe Di Nenno
Allenatore: Pasquale Leonelli.
La rosa della prima Squadra
Portieri: Nicola Di Leve e Arcangelo Caravaggio.
Difensori: Andrea Pacaccio, Valerio Cerloj, Alessio Menna, Marco Della Nebbia, Stefano Romano, Giammaria Fuschi Canzano, Damiano Buccelli, Francesco Tenisci.
Centrocampisti: Andrea Dell’Olio, Giordan Vitale, Arben Hamza, Daniele D’Alessandro, Mirko Foderà.
Attaccanti: Luca Di Nenno, Ilario Di Nenno, Nicola Sanvitale, Cheikh Dieng Elhadji, Daniele Mattucci.