LO SFORNATUTTO
Davvero imbarazzante questa amministrazione che sforna ordinanze senza nessuna logica e senza nessuna coerenza politica. A farne purtroppo le spese è sempre quella comunità di Caldari che ancora una volta paga l'arrivismo di chi pensava (a più livelli politici) di accrescere il proprio consenso sulle spalle di noi comuni mortali. Una zona rossa decretata fuori tempo e fuori luogo, che ha soltanto “ghettizzato” anziché proteggere. Gli abitanti di quella frazione infatti, si sono protetti autonomamente e responsabilmente dal primo decesso ufficializzato. Nessuna azione mirata a debellare i focolai domestici con i tamponi, se non qualche lettera senza nessuna efficacia. E dopo aver penalizzato non un paese ma una contrada (probabilmente unico caso in Italia), ora un clamoroso dietrofront con un comunicato dove si contesta la ovvia decisione della Asl che prolunga ulteriormente i tempi della zona rossa. A mettere altra benzina sul fuoco, l' ultima ordinanza annunciata che consente agli agricoltori di uscire e andare a lavorare i terreni fuori della zona rossa. Quindi, secondo questa amministrazione, chi svolge un lavoro, autonomo o dipendente, in altro comune, deve continuare a restare a casa con la scusa della cassa integrazione in deroga. Una disparità davvero folle. Ci sono tantissime famiglie che sono praticamente senza tutela che hanno bisogno , con tutte le precauzioni del caso, di poter accedere ai posti di lavoro per garantire i servizi essenziali autorizzati dallo Stato a vari livelli oltreché garantire alla propria famiglia lo stipendio che in termini spiccioli significa la onesta e dignitosa sopravvivenza. Questo Sindaco ha la fortuna di avere, tutti i mesi, lo stipendio accreditato sul conto (non ha accettato nemmeno una parziale riduzione da me richiesta nell'ultimo consiglio comunale). Molti di noi (caldaresi inclusi), no. Considerato che i dispositivi di sicurezza sono garantiti dai datori di lavoro, noi comuni mortali abbiamo bisogno di lavorare. E se questa prerogativa manca, non per impedimento ministeriale, ma perché un Sindaco si rifiuta di autorizzare per scelta personale, allora la cosa è gravissima. Il governatore della regione Abruzzo Marsilio, ha ribadito anche nell' ultima conferenza stampa del 10/4/2020 che è possibile entrare ed uscire anche dalla zona rossa x motivi sanitari, lavorativi e di assistenza, previa autorizzazione del Sindaco. Allora questa amministrazione ci dovrebbe spiegare perché un agricoltore puo' andare a lavorare ed un dipendente della De Cecco (per esempio) no. Qualcuno in malafede potrebbe pensare che sta cercando di “riconquistare” un elettorato ormai perso. Ma a pensar male qualche volta ci si azzecca.... E mentre la nostra amministrazione perde tempo, col sito istituzione, a rispondere e ribattere sui social anche a normale dialettica tra singoli, le altre amministrazioni vicine (Pescara, Vasto, Fossacesia per citarne alcune) stanno già distribuendo i buoni spesa con somme messe a disposizione dal governo, incrementandoli a volte con dei “bonus aggiuntivi” (vedi comune di Chieti) proprio perché altrove si è capito che bisogna operare. Le foto, gli spot ed i selfies, dalle nostre parti si dice (mai come in questo momento)“non portano pane a casa.”
Simonetta Schiazza