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IL SINDACO CASTIGLIONE VORREBBE FAR TORNARE IN CONSIGLIO COMUNALE LA DEMOCRAZIA ALL'ANNO ZERO

CASTIGLIONE VUOLE STRAFARE INPONENDO IL NUOVO REGOLAMENTO CONSIGLIARE, MA SE NE ASSUMERA' LE RESPONSABILITA'

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Castiglione vuole strafare imponendo il nuovo regolamento consiliare, ma se ne assumerà le responsabilità

Sindaco, presidente del consiglio e maggioranza credono che il Consiglio comunale sia di loro proprietà e propongono di introdurre gli articoli 26 e 27 nel nuovo regolamento consiliare per mortificare l’attività dei consiglieri in danno della democrazia. Con una spregiudicata iniziativa hanno voluto limitare il diritto alla parola dei consiglieri.

Una scelta che mai si era verificata in Consiglio, dove i regolamenti da attuare devono essere condivisi da maggioranza e opposizione. 


Il voler limitare riducendoli a pochi minuti le osservazioni e proposte dei consiglieri e voler decretare che dopo le comunicazioni del sindaco non si apra la discussione - abrogando i presidi di democrazia garantiti dall’attuale regolamento -, ha risvolti oltremodo negativi: in primo luogo per la città perché perde un pezzo di rappresentanza a tutela degli interessi di tutti i cittadini.

Il sindaco e con lui la sua maggioranza, dimenticano inoltre che le opposizioni rappresentano oltre il doppio dei consensi raccolti dalle liste di “Noi con Leo”.

Castiglione pensa che ascoltare richiami e correzioni di rotta su provvedimenti sbagliati sia un fastidio, una perdita di tempo (eppure con il raddoppio dello stipendio di tempo dovrebbe averne a quantità), crede il sindaco che non abbia nulla da ascoltare e apprendere.

Confida nella propaganda giornaliera che gli può assicurare un ufficio stampa comunale - pagato da tutti i cittadini - che racconta solo (e sottolineo solo) le mirabolanti gesta del sindaco e dei suoi assessori che vivono ormai di una crescente smania di protagonismo. Si esagera nel raccontare ogni minuscola iniziativa spacciandola per grandi opere.


Un po’ di umiltà, un po’ di ascolto degli altri pareri farebbe bene al primo cittadino e ai suoi fedelissimi.

I problemi non si risolvono a colpi di dichiarazioni smentite dalla realtà.

Vedremo dove porterà la navicella di Castiglione, la rotta presa è quella di isolare la città da tutto.

Per protesta contro questa deriva autoritaria ho già annunciato che farò in Aula lo “sciopero della parola”, eviterò di parlare.

Continuerò il dialogo con i cittadini in altre forme, di fronte alle scelte sbagliate, alle forzature di ogni genere non rimarrò con le mani in mano.
Il sindaco, il presidente del consiglio e la maggioranza si ravvedano ed ascoltino la città senza temere la democrazia e la libertà di parola.

PEPPINO POLIDORI  CS

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