Scempi e abbandoni, quando la mancata programmazione impoverisce la città
Un sistema di controlli e lavori pubblici da retrocessione. Non c’è ancora verso per far capire alla amministrazione comunale targata Castiglione perché sbaglia e dove sbaglia. Non per questioni politiche che ai cittadini interessano poco o niente, ma su questioni praticissime come i controlli, la salvaguardia e la sicurezza dei luoghi e aree cittadine. Ci sono fatti che fotografano una situazione non solo di vie dissestate delle contrade ma anche nel centro di Ortona. Faccio degli esempi che mi sono sollecitati dai cittadini.
La strada porto-stazione; il Tribunale immerso nei rovi, gli stessi edifici comunali con problemi di sicurezza e di barriere architettoniche; la sala Eden senza climatizzazione e con intonaci cadenti, il palazzo Farnese senza manutenzione con la pinacoteca Cascella assediata dall’umidità; il centro raccolta rifiuti Fonte Grande chiuso, ma si sapeva che sarebbe stato bloccato, ma nessuno ha agito tempestivamente per trasferirlo; per non parlare delle questioni più ordinarie come lo smaltimento della vecchia documentazione comunale in violazione delle più banali norme sulla privacy, oppure come le palme sull’orientale: un’altra estate al sole senza l’ombra di un albero. Tutto questo è solo “Mancanza di programmazione” che fa prosperare l’incertezza e ampliare i disagi che cadono sulla testa dei cittadini. Una offensiva anti degrado poteva essere realizzata e le proposte fatte dalle opposizioni potevano pur far riflettere il sindaco e la giunta. Invece non c’è stato verso. Riescono solo a nascondere inefficienze e ritardi, sotto le solite scuse del poco tempo. Il tempo c’era e c’è. L’amministrazione se vuole fare passi avanti deve solo mostrare di esserci e intervenire. Le scuse non bastano più.
PEPPINO POLIDORI CS
