In queste ore si sta consumando l'ennesima vergogna politica nei confronti della Città di Ortona.
Un quadro chiaro che si era già ben delineato dopo la defenestrazione degli allora assessori Valentino Di Carlo e Maria D'Alessandro, ma non perché indispensabili ma semplicemente perché persone che insieme a tante altre di buona volontà avevano creduto in un progetto politico che piano piano il Sindaco è stato solo capace di distruggere con la connivenza del suo partito lacerato dall'interno.
Il risultato dell'ennesimo fallimento politico dell'amministrazione va ricondotto a scelte del Sindaco che non ha avuto il coraggio di chiedere il conto al proprio partito in misura di dialogo e confronto ma ha preferito ledere la dignità politica di altri partiti e disinteressarsi di quella umana delle persone, in quanto la giunta è composta da assessori che prima di tutto sono persone con la loro storia personale e politica.
Il sindaco piuttosto che chiedere un maggiore dialogo al proprio partito ha defenestrato continuamente persone terze sacrificandole in pubblica piazza solo per assecondare la continuazione di un amministrazione che è giunta al capolinea.
Di questo era stato già avvertito dopo le prime avvisaglie di crisi ma, pur di non sacrificare gli equilibri (poi dimostratisi fatiscenti) del proprio partito, ha preferito ascoltare i consigli di coloro che come Penelope tessevano di giorno e disfacevano di notte, persone che nei fatti non hanno saputo dare nulla alla città in termini di impegno, se non inasprire ancor di più il clima già teso all'interno della maggioranza al fine di acquisire posizioni di potere e non nell'interesse della comunità . Questo ripercorrere le tappe di una tragicommedia annunciata vede una sola vittima: la Città stessa, persa in una crisi sia sociale che economica sempre più forte e visibile a tutti.
Una città abbandonata a se stessa dove le decisioni vengono rinviate di giorno in giorno perché il primo obiettivo è solo quello di tentare di far restare a galla una maggioranza che da tempo non c'è più.
Non importa cosa accadrà il 28 agosto, se il Sindaco riuscirà o no ad approvare il bilancio. Qualsiasi sia il risultato del consiglio comunale di venerdì, è venuto meno lo spirito che, non essendo più quello costruttivo di partenza, porta Ortona ancora di più alla deriva.
Per cui, piuttosto che azzerare la giunta, il Sindaco, consapevole del fatto che le sue stesse azioni politiche lo hanno lasciato solo, dovrebbe dimettersi e ridare alla città la possibilità di decidere il proprio futuro evitando di farla agonizzare fino al 2017.