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Domenico De Iure si racconta: «I miei primi 100 giorni da assessore»

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Oggi abbiamo incontrato Domenico De Iure, neo  assessore ai lavori pubblici, con il quale parleremo dei progetti in cantiere e di quelli da sviluppare; ma iniziamo la nostra chiacchierata parlando dell’assessore come persona. 

Lei ha iniziato a far politica a 20 anni nel Partito democratico cristiano, collaborando con l’On. Anna Nenna D'Antonio. Com’è nata la sua passione per la politica, tra l’altro in giovanissima età?

«Diciamo che la passione per la politica me la porto dentro da sempre; poi c’è stato un momento buio: il passaggio dalla prima alla seconda repubblica che ha un po' frenato quella voglia di fare politica. Poi quando un esponente del partito mi chiamò per essere vice-segretario della sezione Dc di Ortona, la passione che già era in essere dentro di me, riaffiorò e mi portò ad impegnarmi a pieno ritmo, pur se all’inizio non ottenni risultati proficui. Ho sempre avuto l’obiettivo di mettermi a disposizione della cittadinanza, con costanza ed impegno, senza arrendermi di fronte agli ostacoli: questa è stata la mia forza. La conoscenza con l’On. Remo Gaspari ha arricchito il mio bagaglio di esperienze e mi ha insegnato l’importanza della lungimiranza; la politica non è solo la gestione della “cosa pubblica” nel presente, ma lo è anche e soprattutto in prospettiva futura». 

Ha trascorso molti anni a fianco dell’On. Nenna D’antonio, prima donna in Italia ad essere presidente di regione; cosa ha imparato da questa straordinaria donna e quali valori ha saputo trasmetterle? 

«Prima di tutto il rispetto verso gli altri e la considerazione per la gente, poi la coerenza e il rimanere al proprio posto anche nei momenti peggiori. Mi ha trasmesso il grande valore del fare politica con la gente e per la gente, ed è questo che ti porta ad avere un altruismo verso gli altri che ti dà l’energia per andare avanti. La mia formazione politica mi ha predisposto  ad essere sempre a favore delle classi più deboli, insegnandomi ad essere umile e a non mentire: la gente vuole la verità e merita la verità. In ultimo ho appreso la capacità decisionale; in politica bisogna avere il coraggio di decidere. Si può anche sbagliare, certo, ma questo è un rischio che bisogna correre perché solo decidendo  si può fare qualcosa di concreto. La politica è decisione, ed io sono una persona estremamente pragmatica». 

Ha nostalgia di quei tempi? 

«In parte si; quel grande partito che era la DC, se non si fosse distrutto e avesse mandato via le mele marce (che purtroppo sono presenti in tutte le formazioni politiche), avrebbe potuto dare ancora un contributo di idee e progettualità allo sviluppo dell’Italia, delle regioni, e nel piccolo delle città. Probabilmente in un periodo di difficoltà come quello che stiamo vivendo oggi, avrebbe potuto formare una classe politica più all’altezza della situazione». 

Oggi non si crede più nei partiti. In cosa secondo lei hanno fallito

«A mio avviso i partiti hanno fallito in quanto sono diventati solo dei contenitori di voti, manca spesso in essi un’ideologia politica, che è il collante di un partito. Inoltre il fallimento è anche la conseguenza dell’incapacità di dare risposte ad una crisi economica forte, ciò inevitabilmente allontana il popolo dai partiti e dalla politica stessa. Auspico un ritorno dei giovani, ed un loro impegno in prima linea». 

Come abbiamo ricordato prima, lei per anni ha affiancato una donna che ha fatto della politica il centro della propria vita. A tal proposito le chiedo: cosa pensa delle donne in politica? sono ancora troppo poche? 

«Indubbiamente le donne possono dare un contributo importante alla politica, ma ciò che conta non è l’essere uomo o donna; ciò che fa la differenza è la persona e le qualità che possiede. L’importante è che abbia le capacità, non ne faccio distinzione di genere. Quindi le donne in politica ritengo che non siano né troppe né troppo poche. Ben vengano le persone oneste e capaci». 

Cosa rappresenta per lei la politica?

«La politica è tutto. La politica è vita, perché è servizio al popolo e nell’essere un servizio alla comunità è vita». 

Quale dovrebbe essere la qualità imprescindibile di un buon politico? 

«La capacità di ascolto. E' solo stando tra la gente e ascoltandola che si possono risolvere i problemi». 

La coerenza è senza dubbio un suo punto di forza. Lei non ha mai cambiato casacca. Cosa pensa invece di quei politici che cambiano casacca perdendo talvolta anche la propria identità? 

«Credo sia poco corretto nei confronti dell’elettore che ha dato il consenso. L’elettore vota un progetto, vota un simbolo e non tenere fede a ciò vuol dire tradire chi ci ha concesso fiducia. La coerenza non è altro che la garanzia di tutela di quel consenso. In questi continui salti da un partito all’altro vedo solo opportunismo. La coerenza paga sempre, prima o dopo se ne raccolgono i frutti». 

Lei è in carica come assessore ai lavori pubblici da cento giorni. Può tracciarci un primo bilancio del suo operato?

«Un bilancio assolutamente positivo; la materia dei lavori pubblici è complessa e richiede grosse responsabilità, da quando il sindaco mi ha chiamato per offrirmi questo incarico, ho svolto un lavoro quotidiano ed i primi risultati iniziano a vedersi. Il 20 marzo ho ereditato una situazione negativa. Inoltre gli eventi calamitosi del 5-6 marzo hanno provocato ingenti danni e abbiamo fatto richiesta alla regione che dovrebbe riconoscere lo stato di calamità. C’è stato lo sblocco di molti mutui, fermi da tempo,  che hanno permesso di iniziare lavori sia nelle strade del centro cittadino che della periferia. A breve ci sarà il rifacimento dell’asilo e della palestra della scuola media ”L.Visci”» 

Quali opere sono in cantiere nel prossimo futuro? 

«In cantiere abbiamo la pista ciclo-pedonale; a breve saranno appaltati i lavori per i marciapiedi a Villa Pincione (necessari per la sicurezza dei cittadini) e il rifacimento di via della libertà è in appalto in questi giorni. Ma anche via Massari, via Margherita D’austria e i lavori alla scuola” Domenico Pugliesi” finanziati dalla regione Abruzzo. In contrada Ciampino stiamo valutando se realizzare il parco. Si sta cercando di rendere più agevole la viabilità rurale, portando avanti la manutenzione per far sì che gli agricoltori possano accedere senza ostacoli ai propri terreni. Stiamo valutando il da farsi riguardo il mercato coperto, che da anni è in condizioni pessime ed ormai vetuste, riqualificandolo attraverso l’accesso ai fondi europei; il mercato è importante soprattutto in un periodo di crisi come questa in quanto rappresenta una micro economia ed una via di sbocco per chi vuole dedicarsi all’attività agricola. Insomma in questi giorni l’ufficio tecnico è in pieno fermento; stiamo cercando di dare le prime risposte. Solo attraverso la presenza quotidiana si può lavorare per ottenere risultati concreti ,ed io lo sto facendo garantendo il mio impegno ogni giorno; se sarà necessario fare ancora di più lo farò» 

Cosa intende fare per le contrade spesso abbandonate a se stesse? 

«Le contrade nel territorio ortonese sono moltissime e spesso quelle piccole hanno meno voce in capitolo rispetto a quelle più grandi nella richiesta dei servizi, ma io ritengo che abbiano diritto ai servizi come tutte le altre, e ci terrei affinché si garantissero quelli di primaria necessità. Abbiamo ad esempio zone sprovviste di metano, come contrada Foro, la cui situazione a livello burocratico richiede una procedura maggiore in quanto in quella zona è presente la ferrovia. L’obiettivo che mi prefiggo è quindi quello di terminare la metanizzazione del territorio ed insieme alla SASI si sta studiando la realizzazione del sistema fognario in alcune zone. Non si tratta di spot elettorali, né di promesse che poi non verranno mantenute, bensì di progetti concreti per la città e posso assicurare che mi adopererò al massimo delle mie possibilità per realizzarle». 

Spesso le risorse economiche non sono sufficienti. Cosa ne pensa di iniziative di privati per la riqualificazione di vie o piazze? 

«L’iniziativa dei privati è sempre ben accetta. Queste nascono da programmi, il cui interesse è privato ma di cui può beneficiare anche il pubblico. Le risorse dello stato sono molto ridotte ma ritengo che gli enti debbano avere la capacità di intercettare i fondi europei». 

Cosa vorrebbe che i cittadini di Ortona sapessero, e cosa le piacerebbe trasmettere con questa intervista? 

«La gente è arrabbiata; non con il colore politico né con la persona, ma con il sistema, che non soddisfa le loro esigenze e spesso non garantisce i loro diritti di cittadini. Quello che chiedo è di essere ancora un po' pazienti e di valutare alla fine in base all’impegno ma soprattutto alla concretezza, non a ciò che si è detto ma a ciò che si è concretamente fatto».

Concludo la nostra chiacchierata con questa significativa citazione, ringraziandola per la gentilezza dimostrata e le faccio il mio personale in bocca al lupo. Remo Gaspari diceva sempre «La gente non deve dare il voto per parentela né per simpatia, il consenso va dato a chi dimostra concretezza».

Un tempo per parlare con un assessore bisognava fare trafile interminabili, rincorrendolo magari per i corridoi del palazzo di città o addirittura per strada; tra appuntamenti mancati e ritardi di ore. La distanza fra politica e cittadini sembrava incolmabile. Al contrario quest’oggi abbiamo incontrato una persona che nel giro di poche ore si è resa disponibile e abbattendo quel muro che per troppo tempo è rimasto in piedi... quel muro che spesso porta i cittadini a disinteressarsi della cosa pubblica.

E' forse questo il segno che qualcosa sta cambiando?

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