"Sono molto meravigliato e allibito che il Presidente della Commissione Sanità e consigliere regionale della Provincia di Chieti, Mario Olivieri, rilasci dichiarazioni non corrispondenti alla realtà inerenti l'ospedale di Ortona e il suo reparto di maternità." Questo il commento del Presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo.
"Affermare testualmente di 'essere d'accordo nel chiudere il reparto di Ortona' da parte del consigliere regionale Olivieri dimostra sicuramente che non conosce la realtà dei fatti e soprattutto non ha letto i dati forniti dall'Agenzia Regionale Sanitaria e quelli del Comitato Lea (Comitato per la verifica dell'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza) dove si evince come il G. Bernabeo raggiunge e supera di molto i 500 parti l'anno (nel 2014 554). Anzi, invito il consigliere regionale eletto nella Provincia di Chieti, a confrontarsi direttamente con la struttura ed il personale dove si renderà conto che il nosocomio di Ortona durante l'anno raggiunge un numero di circa 200 parti in meno rispetto a quello di Vasto. Oltre a registrare un numero di parti superiore alla soglia minima stabilita dal Governo centrale, è doveroso evidenziare come nella struttura siano rispettati tutti i parametri della sicurezza richiesti, anche qui basta documentarsi e verificare che si è di molto sotto la soglia indicata dal Ministero. Inoltre – aggiunge Febbo - dovrebbe anche conoscere l'investimento finanziario messo in cantiere per l'ospedale di Ortona (ben 6milioni di euro) con l'obiettivo di far rivestire il ruolo di Ospedale per la Donna e per questo la chiusura del punto nascita significherebbe non solo non difendere la città, ma anche non tutelare il diritto alla salute delle gestanti e non salvaguardare i neonati, come nbell'ultimo intervento del prof. Cianchetti. Tra l'altro, come ho già denunciato ed evidenziato, l'eventuale chiusura di Ortona significherebbe andare a ingolfare l'ospedale di Chieti e Lanciano con tutte le prevedibili conseguenze negative sulla fornitura di servizi e assistenza, che già lavorano al 30% sopra al limite."
"Pertanto – conclude Febbo – prima di lasciarsi andare a facili e inappropriati annunci e visto che lo stesso Olivieri auspica, come si evince sempre dalle sue dichiarazioni, un 'metodo' e 'condividere con i territori' lo invito a convocare, come avrebbe già dovuto fare, immediatamente una Commissione della Salute straordinaria, visto che n'è il Presidente, portando proprio all'ordine del giorno la riorganizzazione regionale dei punti nascita dove, credo, sia opportuno confrontarsi senza lasciarsi incantare dalle false promesse del suo Presidente"
