LE DIMISSIONI A METÀ DI UN SINDACO CHE DEFINISCE “TRADITORI” I CONSIGLIERI ELETTI DAI CITTADINI
Una città appesa alle variazioni di umore del sindaco.
Tra poco più di una settimana si saprà se al Comune arriverà un commissario oppure il sindaco ritirerà le dimissioni.
Nel frattempo, il primo cittadino fa finta di nulla, partecipa a incontri istituzionali, fa incursioni top secret, per sondare accordi e disaccordi.
Non lo impensierisce né la città in crisi, né le ambiguità politiche di cui si è reso protagonista, come per la storia della PERMUTA del Ciavocco (per ora bloccata grazie alla sollevazione della opposizione e alla resistenza dei tre consiglieri); non lo turba nemmeno l’incredibile impianto FOTOVOLTAICO quasi a riva, con pregiudizio per l’intera zona prospiciente i siti balneari del Lido Riccio, né si rende conto di aver definito “TRADITORI POLITICI” i consiglieri di maggioranza, ossia, persone elette dai cittadini. Questo poi la dice lunga anche sulla concezione della democrazia sua e dei suoi fedelissimi, in particolare del presidente del Consiglio, figura questa posta a garanzia di tutti i consiglieri che si scaglia contro i dissidenti.
Tutto sembra che sia possibile e dovuto ad un sindaco che annuncia dimissioni a Carnevale per poi, giocarci sopra, magari ripensarci o forse no. Chi può dirlo?
PEPPINO POLIDORI - orizzonti centrostudi