L’AUTUNNO DI ORTONA: NELLA CITTÀ SENZA CRESCITA, PAGAMENTI E BOLLETTE PESERANNO DI PIÙ. SINDACO E ASSESSORI NEL LABIRINTO DELLE LORO STESSE ARROGANZE.
Colpisce l’immaginazione e provoca un tuffo al cuore la situazione economica di Ortona. La Città da anni è ferma, non c’è crescita imprenditoriale, non cresce il numero degli occupati. Il porto stenta nei traffici (movimenta uno scarso 1% dei traffici nell’Adriatico); la Cantina sociale di Ortona - tra le prime in Italia - oggi nella spirale del concordato. Anche le strutture storiche e museali come il Palazzo Farnese sono sbarrate, mentre, quelle turistiche passano di proprietà allontanandosi da Ortona.
In questo scenario di ripiego se non di desertificazione economica, le famiglie ortonesi, i singoli cittadini e le piccole imprese artigiane, commerciali e turistiche si trovano ad affrontare bollette e pagamenti con cifre triplicate. Sarà durissima. Chi non ha risorse sarà costretto a fare rinunce pesanti e ad indebitarsi, chi ha risparmi in banca li vedrà erodere nella corsa di prezzi e inflazione.
I cittadini pagheranno un prezzo ancora più alto per i troppi ritardi di una Città che da tempo fa finta di non capire il vicolo cieco in cui si è cacciata.
Il sindaco Castiglione ed i suoi assessori si mostrano soddisfatti e trovano ogni palco per festeggiare i soldi spesi - questo anno siamo già a €230 mila (95 mila Perdono; 95 mila+45 mila Estate)- per feste ed iniziative che sconfinano nel pacchiano.
La sinergia di interessi politici ed elettorali stabilita tra Sindaco ed alcuni suoi assessori, in particolare Canosa e Di Bartoloneo, ha tuttavia il fiato corto. L’Amministrazione non ha programmi e progetti concreti per cambiare rotta. Toccherebbe all’opposizione, che nel responso elettorale di giugno si può dire ha numeri simili alla maggioranza, darsi da fare in modo chiaro, netto e severo per porre fine alle pericolose peripezie del sindaco e di chi pensa che il bene pubblico sia un fatto privato.
Di sconfinamenti azzardati l’amministrazione Castiglione ne ha fatti troppi. Elencarli è pure oggi penoso.
Un po’ di rigore, di impegno e di sacrificio farebbero bene ad Ortona. I cittadini sarebbero meno soli nell’affrontare gli innumerevoli pagamenti.
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