Un Consiglio Comunale che mi ha molto rattristato , che mi ha convinto che molto difficilmente si praticherà davvero una politica di programmazione dedita ai veri bisogni della citta’ e perché no a salvaguardare quello che di buono ancora sopravvive.
Ortona come tutti sappiamo e verifichiamo ogni giorno ha subito un depauperamento del centro nevralgico e pulsante , il corso che prima era soprannominato la “ via dello struscio “ a qualsiasi ora è deserta e priva di quella vita che ci ha accompagnato per tantissimi anni della nostra gioventù. Una città senza un centro storico che si rispetti è priva di vita e non è idonea ad ergersi degnamente a ricevere il turismo di cui tanto si ciancia.
Immaginare ancora chiusure di saracinesche che raccontano , tra l’altro , la storia dei Cittadini che con tanti sacrifici morali ed economici hanno animato la nostra vita non può che procurarci un velo di scoramento .
L’Amministrazione D’Ottavio nello scorso 2016 , in una seduta Consigliare convulsa, tesa, piena di scontri verbali accesi tra maggioranza ed opposizione , con soli 7 voti a favore contro 5 e un astenuto, ha dato il nulla osta ad un Supermercato in zona Canile Comunale dove sorgeva un’officina e rivendita di macchine.
In quella seduta l’attuale Sindaco Leo Castiglione , allora consigliere di minoranza, si batte’ come un leone per cercare di evitare l’insediamento adducendo a supporto le varie criticità che ne sconsigliavano la realizzazione. Ricordo bene che cito’ l’inadeguatezza dell’area essendo in un “ vallone “ e attraversato da un corso d’acqua che faceva supporre anche un eventuale dissesto idrogeologico ; l’eventuale colata di cemento che ne avrebbe acuito la criticità; l’importanza strategica della viabilità che portava al Supermercato ; la strada dissestata e franosa ; l’ingresso all’esercizio commerciale pericoloso stante fra due curve successive e ravvicinate ; e per ultimo ma non per ordine d’importanza le gravi ripercussioni che potevano generarsi sul Commercio Urbano.
Ricordo con ammirazione l’ardore ed il calore dell’allora Consigliere di minoranza Castiglione con cui esponeva le sue ragioni. Ora a distanza di due anni l’ex Consigliere ed attuale Sindaco, per ironia della sorte , si ritrova ad approvare l’atto propedeutico che rende una realtà il nuovo Supermercato della Todis adducendo che l’iter è stato concluso con la delibera adottata dall’Amministrazione D’Ottavio nel marzo del 2016 e che sostanzialmente l’attuale delibera in discussione con una nuova convenzione tra il Comune e la proprietà del Supermercato era dovuto , così come consigliato da un legale di sua fiducia . Il Sindaco ha messo anche in evidenza che la nuova convenzione cambiava in meglio per il Comune prevedendo la monetizzazione equivalente a 150000 euro anziché lo scambio con un terreno che il Comune non sapeva che farsene.
La minoranza compatta ed agguerrita su questo punto, ad esclusione della Consigliera Di Sipio che addirittura ha votato a favore della delibera, ha cercato in tutti i modi di convincere la maggioranza a rimandarne l’approvazione fornendo anche , dettagliatamente , le motevazioni per cui si poteva evitare di portare avanti la delibera.
Quello che non convince del tutto è il fatto che tutta la maggioranza pur non essendo d’accordo, a parole però, con l’insediamento del Discount non si sia presa un altro po’ di tempo , magari sentendo altri pareri legali , per cercare di ritardarne l’iter o addirittura di scongiurarlo del tutto. Ricordo a tal proposito che le criticità della zona d’insediamento ci sono ancora tutte ed anzi si sono accentuate stante anche il recentissimo smottamento che ha interessato il ponte in via Massari che infatti è tutt’ora preclusa alla viabilità. Credo che un’ulteriore pausa di riflessione dovesse essere presa in considerazione ma su questo punto la volontà del Sindaco e di tutta la maggioranza è stata irremovibile.
Non so se l’indennizzo monetario di 150000 euro abbia contribuito in qualche maniera a non frapporre ulteriori indugi di sorta ma credo che anche se la somma è di una certa importanza il nocumento inferto alla collettività è di gran lunga superiore.
