Nelle campagne ortonesi è iniziata la raccolta delle olive. Dopo il pessimo raccolto olivicolo del 2014 quest'anno si torna alla normalità .
Le aspettative per una buona annata, ora cominciano ad essere confermate dalle prime moliture.
Nei frantoi ortonesi che hanno già aperto per lavorare le olive raccolte, in questa fase iniziale del raccolto olivicolo, già si possono assaporare i primi oli
Libertario Abrugiato, Vice Presidente della L.A.P.O.A.M. Libera Associazione Produttori Olivicoli Abruzzesi e Molisani, Associazione che insieme ad altre 23 associazioni che raccolgono più di 160.000 produttori di 12 diverse regioni - fa parte dell’UNAPOL – Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli, conferma che le rese sono già soddisfacenti.
Per la produzione ortonese segnala " una produzione maggiore nelle zone vicino al mare rispetto a quelle delle zone interne".
Per le rese precisa " in queste prime giornate di molitura si ottengono 12 - 13 kg di olio per ogni quintale di olive molite"
Tra i primi frantoi ad aprire quello di Abrugiato lavora le olive con il metodo di lavorazione " tradizionale" , medoto che ha conservato un processo di lavorazione delle olive immutatto nel tempo, invece nei frantoi a " ciclo continuo " il ciclo di lavorazione ha avuto delle variazioni.
Un volta le olive venivano portate nei frantoio nei " sacchi ", ormai non più utilizzabili per motivi igienici,
ora vengono portati con i rimorchi agricoli e versati negli appositi raccoglitori che canalizzano meccanicamente le olive verso il defogliatore
il defogliatore, di recente introduzione anche nei frantoi tradizionali, separa le foglie dalle olive ,
nel passato, anche recente, questa fase della lavorazione veniva svolta dagli agricoltori , che , la sera , con un attrezzo artigianale, in dialetto ortonese " lu passatore ", provvedevano a togliere il maggior quantità possibile di foglie finite tra le olive durante le operazioni di raccolta della giornata.
la successiva fase della frantumazione delle olive è svolta dalle insostituibili "macine"
Tre macine , di granito e del peso di ben 10 quintali, in 35 - 45 minuti frantumano sino a 7 quintali di olive.
Nel frantoio tradizione la "pasta" viene stesa manualmente sulle fiscole.
Fiscole che nel passato erano fatte con il filo di cocco, ma da circa 40 sono realizzate in naylon.
L'addetto posiziona, prima un disco di ferro, poi una fiscola sulla quale stende uno strato di pasta e poi un'altra fiscola e cosi via per altri quattro strati di pasta e fiscole, ed alla fine un disco di ferro.
Un " ragno " preleva il pacchetto e li compone in "pile", in dialetto ortonese "mbost "
La " mbost " con circa di 20 strati per un'altezza di circa 2 metri
viene posizionata manualmente nella pressa,
dove, con una pressione di ben 400 kg per centimetro quadro, si procede alla spremitura della pasta.
Dopo circa un'ora comincia a vedersi il primo olio, per ogni quintale di pasta
si hanno circa 35 kg di sansa , 53 - 52 kg di acque di vegetazione e 12 - 13 gk di olio
Con un filtro, che compie ben 8.000 giri al minuto, si separano le acque di vegetazione dall'olio,
e finalmente si può assaporare " l'olio nuovo "
Olio che andrà ad arricchire i nostri piatti
Se l'acidità è inferiore a 0,8 avremo un olio extra vergine,
se l'acidità è compresa tra 0,8 e 2 avremo un sopraffino vergine,
oltre 2 avremo un olio lampate.
Comunque Libertario conferma " per quest'anno una netta prevelenza di oli extra vergine "